Ansa  

Bandiera bianca

Barbie e Paola a duello

Antonio Gurrado

Testa a testa per i due film, tra spettatori in sala e biglietti venduti. Quella che molti hanno spacciato come ottima notizia per la Cortellesi, però, a una più attenta lettura rivela un risultato ben diverso

Nella disfida fra Barbie e Paola Cortellesi, fra il femminismo di un film ironico, che lascia trarre agli spettatori le conseguenze che ritengono, e il femminismo di un film didascalico, che accompagna lo spettatore per mano fino alla fine del sermone civico, c’è un minuscolo dato che bisognerebbe tenere d’occhio. In Italia la Cortellesi ha avuto più spettatori di Barbie, esultano i giornali che ogni tanto si lasciano andare a patriottismo culturale da ventennio; però, se guardiamo agli incassi, Barbie ha fatto meglio della Cortellesi.

Significa che: a) il costo della proiezione media di Barbie è superiore rispetto a quello della Cortellesi; b) a vedere la Cortellesi sono state portate vagonate di aventi diritto a riduzioni, dalle scolaresche ai vecchierelli, facendo leva su un insegnamento morale che invece a Barbie non è stato riconosciuto; c) il film della Cortellesi vale meno di Barbie, poiché lo spettatore lasciato libero di scegliere preferisce spendere per un film altrettanto femminista ma con più livelli di lettura. Quella dunque che è stata spacciata come ottima notizia per la Cortellesi forse per lei non è così ottima, benché il suo film sia carino, mentre lo è indubbiamente per Barbie e, soprattutto, per il cinema. Cioè per il pubblico che preferisce pagare un po’ di più il biglietto di un film che lo lasci libero di ridere quando vuole, capire da solo, pensare quel che crede.

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