Fiume Belly, Montana (foto da Wikipedia)

bandiera bianca

Il cambiamento climatico? Tutta colpa del Montana

Antonio Gurrado

Lo stato americano è stato condannato in primo grado perché nega "il diritto a un ambiente sano". Negli Usa si moltiplicano le cause di questo tipo. Lo stesso era successo anche alla Francia due anni fa

Qui va a finire che il cambiamento climatico è tutta colpa del Montana, se quanto meno ci si attiene alle sentenze dei tribunali. Da un po’ di tempo infatti numerosi giovani americani – alcuni giovanissimi, nel senso che sono bambini di cinque anni – stanno intentando causa a questo o a quello stato, accusandolo di negare loro, con le politiche industriali, il diritto a un ambiente sano. Nessuna di queste cause è andata in porto salvo una, quella appunto contro il Montana, appena condannato in primo grado di giudizio. Dei vari motivi di perplessità che suscita la notizia (non so se mi inquieti di più il fumoso concetto di “diritto a un ambiente sano” o il fatto che bambini di cinque anni vadano per avvocati), il più rilevante è che esiste una verità giuridica, che risulta scritta dalle sentenze e differisce da quella dettata dalle convinzioni più o meno condivise e dal buon senso più o meno lampante. E al momento la verità giuridica è che, di tutti i cinquanta stati, finora è stato condannato solo il Montana, quindi la colpa del cambiamento climatico negli Usa è solo del Montana. Il quale però può consolarsi così: due anni fa una condanna similare era toccata, in tutta Europa, alla sola Francia. Nessuno però l’ha ancora rasa al suolo inneggiando al proprio diritto a un ambiente sano.

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