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Bandiera bianca

Il “nuovo” brano dei Beatles non l'ha scritto l'IA, piuttosto il tecnico del suono

Antonio Gurrado

Si è gridato allo scandalo per l’uscita di una canzone inedita della band pensando fosse stata composta dall’intelligenza artificiale, invece era la mano di John Lennon. L’informatica è servita solo per isolare voce e chitarra dai rumori di fondo

Si porta molto l’intelligenza artificiale, anzi il timor panico dell’intelligenza artificiale; ragion per cui si è gridato allo scandalo apprendendo che la medesima si sia nientemeno permessa di scrivere una canzone dei Beatles. Nuova, dicono, a cinquantatré anni dallo scioglimento della band, a quarantatré dalla morte di John Lennon e a ventidue da quella di George Harrison.

Tuttavia, leggendo bene la notizia, si scopre che la canzone, “Now and then”, in realtà era stata scritta da Lennon quando era ancora vivo. Quindi l’intelligenza artificiale non risuscita i morti ma si limita a utilizzare materiale dato. Che il nastro era già in possesso di Paul McCartney, il quale ragionava da decenni sul completamento del demo. Quindi l’intelligenza artificiale non crea prodotti avveniristici, anzi usa le musicassette. Che la registrazione era troppo disturbata per essere fruibile, ergo McCartney si è servito degli ultimi ritrovati dell’informatica per isolare voce e chitarra dai rumori di sottofondo. Quindi l’intelligenza artificiale non ha fatto né il paroliere né il compositore e nemmeno il suonatore o il cantante; tutt’al più ha fatto da tecnico del suono.

E quindi, di grazia, cos’ha di pericoloso questa notizia? Da cosa ci sentiamo minacciati? Forse temiamo che l’intelligenza artificiale vada al posto nostro nei bar a vantarsi con le ragazze, dicendo: “Sapete, quella canzone dei Beatles l’ho scritta io”.

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