(foto LaPresse)

bandiera bianca

Va bene a Milano e Roma. Ma cari studenti, se finite in tenda a Pavia ve lo meritate!

Antonio Gurrado

Nella città lombarda ci sono residenze extralusso, collegi statali e per il diritto allo studio. Capisco protestare altrove, ma qui siete sicuri di essere nel giusto?

Posso capire Milano, e anche Bologna; Roma posso immaginare, così come Firenze, Cagliari chissà. Ma Pavia? Pavia purtroppo la conosco bene, quindi mi lasciano perplesso gli studenti che si piantano in tenda lì per protesta sugli alloggi universitari. La popolazione universitaria di Pavia è di circa ventimila persone, con elevata percentuale di diplomati indigeni che restano a studiare in loco per pigrizia o convinzione. Una discreta parte pendola dalle zone limitrofe: l’Oltrepò, l’Alessandrino, il basso Milanese.

 

Poi ci sono i collegi di merito, cui si accede esclusivamente in base al profitto negli studi, che mettono a disposizione circa seicento possi extralusso, con borsa di studio incorporata, alcuni dei quali completamente gratuiti. A loro si aggiunge una pletora di residenze e collegi statali, del cosiddetto diritto allo studio, che accoglie circa duemila studenti secondo una graduatoria combinata fra reddito familiare e risultati degli esami. Posso capire Milano, Bologna, Roma, Firenze, perfino Cagliari; ma a Pavia, se uno studente si ritrova in tenda, si vede che si merita di vivere lì.

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