La pubblicità di Benetton ritrae un'operazione di salvataggio dell'Aquarius

Perché il boicottaggio di Benetton è un autogol per la Lega

Antonio Gurrado

La nuova pubblicità di Oliviero Toscani ha suscitato, puntuali, le polemiche. Meglio sarebbe stato fare spallucce

Sarà perché magari vesto male, sarà perché compro d’abitudine indumenti intercambiabili senza pensare alla marca ma mi colpisce oltremodo la polemica fra Lega e Benetton. “Non acquisterò più le vostre magliette”, ha proclamato il segretario della Liga Veneta Toni Da Re, dopo la pubblicità-choc col marchio della casa d’abbigliamento in un angolino della doppia pagina con la foto dei poveruomini sull’Aquarius. La Lega grida allo sciacallaggio, io tutt’al più sussurro che sono ben cadute in basso le pubblicità-choc di Oliviero Toscani se, per scandalizzare gli italiani, un tempo ci voleva un prete che baciava una suora o un sanguinolento cordone ombelicale, mentre adesso basta l'approdo di una nave di disperati. Quanto alle magliette, sapete che ignoro la marca di quella che indosso in quest’istante come di quella che m’infilerò dopo la doccia: per questo mi chiedo se non sia controproducente il velato boicottaggio e se la Lega non faccia il gioco della Benetton tentando d’isolare la marca dopo una trovata malriuscita e fiacca. Meglio sarebbe stato fare spallucce e asserire che, indipendentemente da status e colore, le magliette sono tutte uguali e hanno pari dignità. Come gli uomini, del resto.

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