Thilo Sarrazin

Cinque anni fa il libro-choc

“Il multikulti ci abolisce”. Intervista all'ex banchiere centrale Thilo Sarrazin

Giulio Meotti
“Facciamo i conti ai greci, ma non all’islam. Merkel non usi gli immigrati per fermare la crisi demografica”

Roma. Nel 2010, Thilo Sarrazin è stato l’uomo che ha diviso la Germania sull’immigrazione. Scrisse che “il confine geografico e culturale dell’Europa va tirato sul Bosforo e non al confine della Turchia”. Cinque anni dopo, Sarrazin si compiace di avere avuto ragione. Quel confine è stato spostato in Turchia: nel 2015, la Germania ha accolto un milione di migranti e nel 2016 è pronta ad accoglierne altrettanti. E forse siamo soltanto all’inizio di questa rivoluzione demografica. Il ministro dello Sviluppo, Gerd Müller, nei giorni scorsi ha detto che è arrivato “soltanto il dieci per cento“ del totale di migranti. Con il libro “La Germania si abolisce”, Sarrazin non ha venduto soltanto un milione di copie, ha anche dilaniato la politica e la cultura tedesche. “Sembra che abbiamo avuto, e avremo ancora, il tipo sbagliato di immigrazione”, dice al Foglio Sarrazin in questa intervista esclusiva. “Nel mondo islamico, i valori culturali sono diversi da quelli europei. La Germania è sempre stata brava nell’integrare stranieri, dall’Italia, dalla ex Yugoslavia, dalla Grecia, dalla Spagna e dal Portogallo. Non è lo stesso con immigrati provenienti da Turchia e dal mondo arabo”. Anche Angela Merkel si disse “infuriata” per il contenuto del libro di Sarrazin, che si scagliava contro un “futuro islamico” per la Germania determinato dal crescente numero di immigrati. Sarrazin fu costretto a dimettersi da membro del Comitato esecutivo della Bundesbank e venne cacciato dall’Spd, perché nel suo libro, pubblicato dal colosso Bertelsmann, scriveva: “Non desidero che il paese dei miei nipoti diventi musulmano, nel quale si parli prevalentemente turco e arabo, dove le donne portano il velo e il ritmo della giornata è scandito dai muezzin. Se voglio questo, posso prenotare una vacanza in oriente”.

 

Le molestie sessuali di massa a Colonia sembrano arrivare come un’ulteriore conferma di certe oscure predizioni di Thilo Sarrazin, dal 2009 al 2010 in Bundesbank. “Lo dimostra anche l’attitudine di molti immigrati musulmani nei confronti delle donne e dei loro diritti”, dice al Foglio l’ex banchiere centrale tedesco. “Nel corso degli ultimi trent’anni questo è stato dimostrato anche dall’avvento di un islam fondamentalista e del terrorismo. Molti paesi islamici sono stati falliti o prossimi al fallimento, senza economia né istituzioni. La loro qualità dell’istruzione e attitudine scientifica è a dir poco povera. Secondo me questo non è un caso. E’ il grande ostacolo a una rapida integrazione di successo. La mancanza di integrazione, l’arretratezza culturale e i matrimoni in giovane età causano poi un altissimo tasso demografico fra gli immigrati islamici. Così, anche senza ulteriore immigrazione, le minoranze musulmane in Europa stanno crescendo rapidamente. Il grande pericolo è che questi immigrati e i loro discendenti siano proni al fondamentalismo e al radicalismo. Per questo secondo me l’Europa dovrà mettere sotto sorveglianza speciale l’immigrazione islamica”. 

 

Cinque anni fa Sarrazin subì una “lapidazione virtuale” per queste tesi. In un paese ossessionato dal deficit della Grecia, ma mai da questioni culturali e identitarie. “Per gran parte delle persone è più facile calcolare i costi dell’assistenza finanziaria a un paese straniero piuttosto che calcolare i rischi che coinvolgono una religione e una cultura straniera”, ci spiega Sarrazin.

 

[**Video_box_2**]Lo Spiegel ha definito la Germania “un paese senza figli”. Siete il paese che cresce demograficamente meno in Europa. Eppure, Angela Merkel ha scommesso proprio sull’immigrazione per sopperire alla drammatica denatalità. “L’immigrazione può soltanto attenuare il prezzo finanziario ed economico di un basso tasso demografico e può farlo soltanto se la qualità e il contributo economico degli immigrati è nella media. Questo non è il caso dell’immigrazione islamica, al contrario. Una certa immigrazione per me aggrava i problemi di una società di vecchi. La cancelliera Merkel quindi ha torto, se pensa che l’arrivo di milioni di giovani musulmani analfabeti possa alleviare i problemi di una società tedesca morente. L’apertura irresponsabile dei confini tedeschi a un flusso illimitato da Africa, Asia occidentale e mondo islamico minaccia, sia culturalmente sia demograficamente, la Germania“. Merkel ha anche detto che l’islam è parte della Germania: “Anche qui si sbaglia, l’islam non è parte della tradizione e della cultura europea”. Quel muezzin la sveglierà un giorno? “Non sono bravo a fare previsioni sul futuro dell’Europa, ma a oggi sono pessimista”, conclude Sarrazin.

  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.