Un forno dello stabilimento Arvedi di Cremona

Se Arvedi è nei guai con la procura cosa succede all'Ilva?

Alberto Brambilla

L’attenzione delle procure verso il settore siderurgico non si limita all’acciaieria Ilva di Taranto ma interessa anche lo stabilimento del cavalier Giovanni Arvedi nel Cremonese. La notte di mercoledì 19 novembre sono entrati nell’acciaieria i carabinieri della caserma Santa Lucia per un sopralluogo.

Roma. L’attenzione delle procure verso il settore siderurgico non si limita all’acciaieria Ilva di Taranto ma interessa anche lo stabilimento del cavalier Giovanni Arvedi nel Cremonese.

 

La notte di mercoledì 19 novembre sono entrati nell’acciaieria i carabinieri della caserma Santa Lucia e i vigili del fuoco per fare due sopralluoghi a breve distanza l’uno dall’altro (quaranta minuti dopo la mezzanotte e alle cinque del mattino) su ordine della procura di Cremona. Al momento non è chiaro se sia stata sequestrata o meno parte dell’acciaieria, il sequestro per intervento della polizia giudiziaria era previsto alle due di questo pomeriggio ma non è avvenuto senza l'avallo della procura, secondo indiscrezioni. Le ispezioni sono motivate da tre incidenti avvenuti in rapida successione nel mese di ottobre e novembre all’interno dello stabilimento che sorge sul territorio di tre comuni (Spinadesco, Cremona e Sesto cremonese). Il 10 ottobre un incendio – il video di Telecor Green Team qui – e poi il 2 novembre una serie di boati che hanno fatto tremare le abitazioni circostanti, come riportato dalla emittente locale sopracitata. L’incendio si sarebbe sviluppato in un cunicolo sotterraneo dove è bruciato un cavo che dà energia ai due forni elettrici. E’ stato impossibile per Arvedi fare ripartire gli impianti danneggiati e per questo è stata chiesta la cassa integrazione per circa 950 dipendenti. L’attività produttiva si era sensibilmente ridotta: testimoni oculari raccontano che i coils (cioè i laminati finiti) che erano visibili nei piazzali della zincheria e del tubificio, sono vistosamente diminuiti. In estate c’era stato un altro incidente nell’area degli impianti di trafilatura. Il tecnico specializzato Marco Rezzani, caporeparto di 44 anni, è morto dilaniato da un macchinario, probabilmente in fase di collaudo, alle 5 del mattino del 4 giugno. Nelle ore successive il sostituto procuratore, Fabio Saponara, si è ferito durante il sopralluogo mentre stava verificando le dinamiche dell’incidente (qui tutti i dettagli). Saponara, in quanto vittima a sua volta, è stato sostituito e le indagini sono state affidate alla procura di Venezia.

 

Le ispezioni degli impianti di Arvedi e l’alea su un eventuale sequestro suscita ulteriori interrogativi sul salvataggio dell’acciaieria Ilva. Arvedi era infatti stata indicata dal presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, come possibile partner della Cassa depositi e prestiti, o di un suo braccio operativo come il Fondo strategico, per rilevare l’acciaieria di Taranto finita in crisi di liquidità dopo l’intervento della magistratura di due anni fa. La proposta aveva sollevato molte perplessità tra gli osservatori visti i vincoli statutari cui deve attenersi la Cdp, una banca di stato. Altra ipotesi alternativa al complicato salvataggio dell’Ilva è l’intervento del tandem ArcelorMittal-Marcegaglia e si attende (forse) per la prossima settimana una manifestazione ufficiale di interesse che, però, non significa un’offerta vincolante. Oggi è stata sbloccata la seconda tranche del prestito ponte da 125 milioni di euro da parte di alcune banche necessario per garantire l'operatività dell'azienda tarantina e il pagamento di stipendi e fornitori, dice Reuters.

 

[**Video_box_2**]L’acciaieria cremonese per il momento è off-limits anche per i politici di alto rango. Il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha annullato la visita a Cremona in programma per oggi e domani, formalmente per “impegni di carattere istituzionale che le impediscono di assentarsi da Roma”, dice un comunicato pubblicato mercoledì sera. Coincidenze. Boldrini avrebbe dovuto assitere a un concerto presso l’auditorium museo del violino intitolato a Giovanni Arvedi che l’ha finanziato e poi incontrare le maestranze dell’acciaieria. Oggi Arvedi ha sottoscritto a Palazzo Chigi l’Accordo di programma per la messa in sicurezza, la riconversione industriale e lo sviluppo economico produttivo nell’area della Ferriera di Servola in Friuli, la seconda acciaieria a ciclo integrale in Italia dopo l’Ilva.

 

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  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.