Humphrey Bogart con Lauren Bacall e Marilyn Monroe, ancora oggi considerati tra i migliori esempi di stile

Anche l'abito fa l'amante

Camillo Langone

Alle donne piace l’uomo vestito da uomo e quindi in giacca, camicia, cravatta.  Perché ostinarsi con braghe corte e magliette lunghe fuori dalle braghe corte?

    Perché gli uomini si vestono così male? Per dispiacere alle donne? Sono forse diventati tutti omosessuali o asessuali i maschi italiani? E’ vero che secondo il Professor Laffer (sempre sia lodata la sua curva) “il problema di voi europei non è in primo luogo economico. Osservando i vostri tassi di natalità mi viene da chiedere: ma cosa pensate oggi voi europei del sesso? Ricordate a cosa servono i seni delle donne?”. Da erotologo qual sono penso piuttosto che gli italiani siano divenuti ineleganti per la stessa accidia che li ha resi iposessuali (troppo blandamente interessati all’amore fisico). Anonimo Ferrarese, attraverso una paziente emiliana, mi ha confidato: “Come mutande sono un disastro. So che dovrei rinnovare il guardaroba intimo e comprare dei boxer decenti, ma sono troppo pigro. Del resto, una volta arrivati alle mutande, il dado è tratto”.

     

    Che forse è pure vero, non si sceglie un uomo in base alle mutande, ma è il segnale di un disimpegno più complessivo. Devo precisare l’inciso della frase precedente: non si sceglie l’uomo di una notte in base alle mutande, certo che no, ma se il rapporto tende a consolidarsi nel tempo ecco che perfino le mutande possono divenire un elemento di valutazione. O pensate che mostrarsi in tanga leopardato sia ininfluente? Le donne preferiscono i boxer quasi senza eccezioni. Gli uomini preferiscono gli slip, perché anatomicamente più comodi. Che fare? A quali esigenze dare la priorità? Una paziente ligure del Dottor Amore non ammette deroghe, esemplificando una certa intransigenza femminile: “Sotto, rigorosamente, boxer. Non li abbandonare, i boxer. Ho fatto vari sondaggi con le mie amiche: le donne li preferiscono nettamente. Fidati”. Suggerisco pertanto una soluzione un po’ losca: slip i giorni normali e boxer i giorni amorosi.

     

    Veniamo al dunque, veniamo alle cose serie. Alle donne piace l’uomo vestito da uomo e quindi in giacca, camicia, cravatta. E allora perché ostinarsi con braghe corte e magliette lunghe fuori dalle braghe corte? Forse perché si sta più comodi? Ma l’amore è una milizia, diamine! Non c’è spazio per sciatterie al sapor di diserzione. Andreste in guerra in ciabatte e canottiera, senza anfibi e mimetica? A proposito: alcune donne, fra le migliori, sono attratte dai capi militari o comunque legati all’uso delle armi come nello stile caccia (lo stile pesca, mi dispiace per i pescatori all’ascolto, purtroppo non raccoglie i medesimi consensi). Perché trasmettono valore e onore, coraggio e forza. In una parola, virilità. Tutto il contrario di quanto comunicato dalla moda uomo, nemica dell’uomo e della demografia. Il mese scorso ha compiuto ottant’anni Giorgio Armani, genderista avanti lettera. Qualche giorno fa lo stilista, responsabile di un semisecolare impegno per l’indifferenziazione sessuale e quindi per l’estinzione dell’occidente, ha rivolto una critica a Matteo Renzi. Non una legittima critica politica, che comunque non sarebbe materia da Dottor Amore perché la politica è divisiva mentre l’amore si alimenta di condivisione.

     

    Armani ha rivolto al presidente del consiglio una sprezzante esortazione di taglio estetico-antropologico: “Renzi indossi meno moda possibile, anche perché è rotondetto”. Certificando così che la moda uomo è disegnata per efebi e palestrati dai nervi spesso mal protesi, non per padri di famiglia o altri maschi il cui sguardo si spinga oltre i propri addominali. Vade retro Satana. Pertanto ci si vesta il più classico possibile, ma anche il meno impiegatizio possibile. Essendo l’amore una festa non bisogna dare l’idea che la cravatta sia annodata intorno al collo per motivi di lavoro. La cravatta dev’essere un piacere, per entrambi. “Ti fa pensare al gesto che si fa per toglierla, che è molto erotico”. “E’ l’indumento più erotogeno in assoluto e l’uomo con una bella camicia e un’altrettanto bella cravatta vince su tutti!”.

     

    Una bella camicia è una camicia su misura e una bella cravatta è una cravatta Marinella o Ulturale se di seta, Talarico se sfoderata, Drumohr se di lana, Gallo se di maglia. La camicia alle donne piace bianca, ben stirata, d’estate addirittura di lino. Come se a casa avessimo abbondanza di personale di servizio. Forse è proprio questo il punto: a lei piace immaginare che a casa di colui che la invita al ristorante ci sia abbondanza di personale di servizio. Dirle la verità? Dirle che le camicie spesso ce le stiriamo da soli? Consiglio di farlo in un secondo momento, l’amore è una favola bella, per le disillusioni c’è sempre tempo. Non consiglio invece di evitare l’effetto Enzo Miccio non perché l’effetto Enzo Miccio non sia eroticamente letale ma perché l’effetto Enzo Miccio, se non sei Enzo Miccio, è impossibile produrlo: Enzo Miccio si nasce.

     

    Se un uomo ha l’andare al dunque negli occhi sarà credibile anche qualora abbia deciso di indossare una camicia con jabot. Certo non bisogna approfittarsene, i pantaloni con l’orlo acqua-in-casa e le scarpe stringate senza calze o coi fantasmini sono da evitare ugualmente, se non altro per il proprio decoro. Sono obbrobri che vanno lasciati al sito The Sartorialist e ai frequentatori della manifestazione fiorentina spiritosamente ridenominata Pitti Omo. Le iniziali (ehm), i gemelli (mah), i braccialetti (bah), hanno delle cultrici, ma la maggioranza delle donne di fronte a simili dettagli comincia a sospettare il chiattillo, il damerino, il narciso inconcludente. “Recentemente ho visto le borse da uomo, sono rimasta perplessa, devo dire che non esortano proprio all’amore fisico”.

     

    Nessuna, dico nessuna delle pazienti del Dottor Amore ha manifestato comprensione per gli innumerevoli portatori di borselli a tracolla, uomini che si autoescludono dalla vita carnale solo perché troppo pigri per indossare una giacca.

     

    Di orecchini e di piercing non si dovrebbe nemmeno parlare. I primi “fanno tamarro anni Novanta un po’ come il codino”. Qualche dama confessa di chiudere un occhio, ma solo per avventure veloci e solo con marinai, orecchinati per antica tradizione. Il piercing è quanto di più disumanizzante, e il Dottor Amore di zoofilia non si occupa.

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).