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Bruxelles se la gode nella sua bolla di nomine (finché vogliono le ragazze)

La bolla europea è in gran movimento, gli oltre 200 mila tra commissari, eurodeputati, eurocrati, diplomatici e lobbisti presenti a Bruxelles sono tutti agitati per la nomina del successore del presidente della Commissione, José Manuel Barroso. L’ex premier lussemburghese, Jean-Claude Juncker, è il favorito sul commissario francese, Michel Barnier, per strappare la nomination del Partito popolare europeo durante il congresso del 6 e 7 marzo prossimi e completare la rosa dei concorrenti per l’incarico più prestigioso delle istituzioni comunitarie. Leggi anche Bce, Draghi lascia i tassi invariati nonostante la deflazione - Forte Il Ft sbertuccia l’economia poetica della Corte dei Conti

06 FEB 2014

Europei e russi fanno un incontro da “partner maturi”, ma si tacciono la verità sull’Ucraina

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha promesso che non rimetterà in discussione il prestito da 15 miliardi di dollari e gli sconti sul gas all’Ucraina, anche se a Kiev dovesse arrivare un nuovo governo pro europeo. I leader dell’Unione europea hanno accettato di avviare discussioni tecniche sull’impatto che potrebbe avere la “partnership orientale” con Ucraina, Moldavia e Georgia sull’economia russa. Europa e Russia intendono negoziare un nuovo Patto sul loro partenariato da firmare al loro prossimo summit, a Sochi, in giugno.

28 GEN 2014

Guerriglia fredda

La battaglia a Kiev è provvidenziale per l’Ue che non decide mai

Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ieri ha telefonato all’uomo forte dell’Ucraina, Viktor Yanukovich, per avvertirlo che, se la situazione “non sarà stabilizzata, l’Unione europea valuterà possibili conseguenze per le relazioni bilaterali”. Il commissario all’Allargamento, Stefan Füle, oggi sarà a Kiev per fare pressioni a favore del dialogo. L’Alto rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton, potrebbe volare nella capitale ucraina mercoledì. L’Ue corre così ai ripari dopo i “Primi morti per l’Europa” – come Libération ha definito in copertina le prime cinque vittime nei ranghi dei manifestanti pro Ue che si oppongono a un regime “sempre più liberticida”.

23 GEN 2014

I Tea Party d’Europa

La Lega si arruola nella brigata della Le Pen, ma qualcun altro si smarca

Con la decisione di abbracciare la coppia terribile Marine Le Pen-Geert Wilders in vista delle prossime elezioni europee, il segretario della Lega nord, Matteo Salvini, completa la transizione del suo partito verso il gruppo degli “infrequentabili” d’Europa. Agganciarsi al carro della Le Pen, leader del Front national francese che percorre mezzo continente alla ricerca di alleati, è il tentativo di recuperare consenso elettorale, nel momento in cui la Lega langue attorno alla soglia del 4 per cento, necessaria per inviare eurodeputati a Strasburgo.

17 GEN 2014

La terza donna

Non ci sono soltanto Valérie e Julie. Durante la conferenza stampa di martedì all’Eliseo, François Hollande ha svelato l’esistenza di una terza donna che intende sedurre nelle prossime settimane. A Bruxelles è con l’austera cancelliera tedesca Angela Merkel che il presidente socialista intende tradire i suoi elettori in Francia e i suoi sostenitori all’estero, cui aveva promesso di diventare il leader del fronte anti Merkel per rendere più solidale l’Unione europea.

16 GEN 2014

L’effetto farfalla inquieta Draghi

La partenza di Jörg Asmussen dalla Banca centrale europea è “un’enorme perdita per il Consiglio esecutivo e per me stesso personalmente. Andavamo molto, molto, molto d’accordo”. Mario Draghi non poteva essere più esplicito, ieri, davanti al Parlamento europeo, sulla decisione di Asmussen di abbandonare Francoforte per tornare a Berlino come sottosegretario al Lavoro in quota socialdemocratici nel governo Merkel III.

17 DIC 2013

Bruxelles punitiva

Letta e Saccomanni sculacciati dall’Europa che sa far di conto

Sei miliardi in più, per rispettare alla lettera il Patto di stabilità, in particolare sulla riduzione del deficit strutturale e del debito. E’ quanto ha chiesto la Commissione europea all’Italia sulla manovra 2014 in discussione al Senato: una batosta alla strategia della fede europea del presidente del Consiglio, Enrico Letta, già pungolato due giorni fa sui ritardi nelle riforme strutturali. Il “premio” che era stato promesso per gli enormi sforzi di bilancio degli ultimi due anni, necessari a uscire dalla procedura per deficit eccessivo, è stato negato. Analisi Lo schiaffo

15 NOV 2013

Siamo tutti populisti

Noi parliamo alla pancia della gente, siamo populisti veri, non dobbiamo vergognarci”, ha detto Beppe Grillo per ricompattare i suoi dopo le liti e gli strappi nel Movimento 5 stelle, secondo la ricostruzione del Fatto quotidiano ché la riunione di martedì sera era rigorosamente a porte chiuse. Il populismo non è una malattia, è un punto di forza, tanto che nei corridoi di Bruxelles va forte un horror-fantasy che è sceneggiato più o meno così: nell’ultima settimana del maggio 2014, centinaia di milioni di europei vanno alle urne per eleggere i nuovi deputati dell’Europarlamento.

30 OTT 2013

Scandalissimo Datagate

Merkel e Hollande fanno gli offesi, ma chiedono di unirsi alle spiate Nsa

Sei occhi sono meglio di cinque? Il sospetto che la Germania voglia usare il trambusto del Datagate per entrare nella “seconda cerchia” dello spionaggio americano è forte, dopo che Angela Merkel e François Hollande hanno informato gli altri leader europei dell’intenzione di negoziare un nuovo accordo bilaterale sull’intelligence con gli Stati Uniti. Berlino e Parigi condurranno “colloqui bilaterali con gli Stati Uniti con l’obiettivo di trovare entro la fine dell’anno un’intesa sulle relazioni reciproche” nel settore della raccolta di informazioni di intelligence. Corneli Dagli al libero scambio

25 OTT 2013

Il Datagate non è così scandaloso

“L’ultima bozza delle conclusioni del vertice è arrivata sul sito del Financial Times prima ancora di essere stata inviata ai governi. E’ uno scandalo! Herman Van Rompuy (il presidente del Consiglio europeo, ndr) dovrebbe cominciare a farsi qualche domanda sulla riservatezza della sua istituzione”. Sono da poco passate le 20 di mercoledì e un diplomatico di un grande paese, svelando un piccolo retroscena alla vigilia di un vertice europeo dedicato tra l’altro all’agenda digitale, ha involontariamente illustrato il paradosso del cosiddetto Datagate. Leggi Esiste anche il controspionaggio

24 OTT 2013
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