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Chi guiderà l’Ue?

Juncker è debole ma si dimena così: “Mai in ginocchio dagli inglesi”

L’uomo che ha governato un Ducato grande come la provincia di Ancona per dieci anni si sente ringalluzzito quando si tratta di andare in battaglia contro la gloriosa Gran Bretagna

07 GIU 2014

Pesi massimi a Bruxelles

Fronde, meline e piani B per cambiare verso all’Eurocommissione

L’Unione europea “è troppo grossa, troppo autoritaria, troppo intrusiva”, aveva detto David Cameron martedì, entrando alla cena informale dei capi di stato e di governo che ha avviato il processo per scegliere il prossimo presidente della Commissione. Con una battuta – avrebbe potuto aggiungere che l’Ue è “troppo vecchia” – il premier britannico ha sintetizzato la posta in gioco nella battaglia che si sta giocando sul nome di Jean-Claude Juncker, attuale favorito per succedere a José Manuel Barroso.

29 MAG 2014

Europa scettica

Il grande vincitore delle elezioni europee di domenica è la frammentazione, che renderà più complicato governare l’Europa in una fase di crisi esistenziale e modificherà gli equilibri politici dell’Unione. Il Partito popolare europeo si è confermato il più grande gruppo politico, ma subisce un netto arretramento rispetto al 2009. Potrebbe toccare a Jean-Claude Juncker cercare di trovare una maggioranza per formare la prossima Commissione europea, anche se diversi capi di stato e di governo rimangono ostili al cristiano-democratico lussemburghese. I socialisti & democratici non sono riusciti a cavalcare l’onda della crisi, malgrado le loro grida anti austerità, e mancano il sorpasso sui popolari.

26 MAG 2014

Dopo il referendum

L’est ucraino vuole unirsi alla Russia, ma l’Ue insiste con le sue minisanzioni

Per l’Unione europea i referendum di domenica a Donetsk e Lugansk sono “illegali e illegittimi”, il governo provvisorio di Kiev li ha definiti “una farsa”, ma la Russia ha annunciato che intende “rispettare la volontà delle popolazioni delle regioni” dell’est dell’Ucraina. Nonostante le aperture della scorsa settimana, Vladimir Putin prosegue con la sua strategia di “tranquillo” smantellamento dell’Ucraina, mentre gli occidentali faticano a trovare una risposta univoca e coerente al presidente russo. I ministri degli Esteri dell’Ue ieri hanno allungato la lista nera di responsabili russi colpiti dal divieto di ingresso sul territorio europeo e dal congelamento degli asset patrimoniali.

12 MAG 2014

Via lo stato dalle aziende

Alstom vuole tirare il colpo fatale al dirigismo del governo francese

La decisione del consiglio di amministrazione di Alstom di privilegiare l’offerta dell’americana General Electric, in barba alle pressioni dell’Eliseo a favore del gruppo tedesco Siemens, potrebbe segnare la fine del dirigismo statalista in Francia. Anche il ministro più anticapitalista del governo di François Hollande, l’antiglobal e antiamericano Arnaud Montebourg, rischia di doversi arrendere alle forze del mercato. Il dossier Alstom “non è chiuso”, ha garantito ieri il responsabile del dicastero dell’Economia durante un’audizione all’Assemblea nazionale.

01 MAG 2014

Alleati divisi

Obama striglia gli europei e annuncia nuove sanzioni contro la Russia

Il rimprovero di Barack Obama agli europei è arrivato in forma pubblica domenica mattina, durante una tappa del tour asiatico, dopo la conference call organizzata per convincere i partner europei del G7 dell’urgenza di sanzioni contro la Russia. “Saremo in una posizione molto più forte per scoraggiare Vladimir Putin, quando vedrà che gli Stati Uniti e l’Europa sono uniti invece di continuare a considerare questo solo come un conflitto russo-americano”, ha detto il presidente americano. Ieri la Casa Bianca ha annunciato nuove sanzioni contro la Russia per le provocazioni in Ucraina, inserendo altre sette personalità e 17 imprese nella lista nera adottata dopo l’annessione della Crimea.

28 APR 2014

Se Piketty pikiava

Da un commissariato di Parigi per un lungo interrogatorio dopo una denuncia per “violenza coniugale” contro la compagna, alla Casa Bianca per essere ricevuto con tutti gli onori come nuovo eroe dei liberal americani. Il percorso di Thomas Piketty, l’economista francese diventato una star negli Stati Uniti grazie al suo libro su – o meglio contro – “Il Capitale nel XXI secolo”, potrebbe ispirare gli sceneggiatori delle migliori serie televisive americane. Figlio di borghesi sessantottini che passati da Lutte Ouvrièr all’allevamento di capre nell’Aude. Primo della classe alla Scuola normale superiore. Dottorato preparato alla London School of Economics.

26 APR 2014

I bond e gli scioperi

La Grecia non è più “intoccabile” dai mercati, ma l’anno zero è lontano

Lo sciopero generale, la bomba davanti alla Banca centrale, il tour europeo (ma antieuropeo) di Alexis Tsipras annacquano la cosiddetta “success story” della Grecia. Alla vigilia della visita di oggi della cancelliera tedesca, Angela Merkel, il governo di Atene è uscito dallo status di “intoccabile” dei mercati che lo aveva perseguitato per quattro anni, riuscendo a collocare 3 miliardi di euro di titoli quinquennali a un tasso del 4,75 per cento. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 27,2 al 26,7 per cento in gennaio. Il Fondo monetario internazionale martedì ha previsto un ritorno della crescita, con un più 0,6 per cento quest’anno, seguito da un’impennata al 2,9 per cento il prossimo.

10 APR 2014

Occupazioni e sgomberi

Putin vuole replicare lo “script della Crimea” giocando sull’Ue divisa

Una replica dell’annessione della Crimea oppure la sceneggiatura al rovescio della rivoluzione del Maidan a Kiev? Qualunque sia la scelta di Vladimir Putin per l’est dell’Ucraina, dove forze pro Russia hanno proclamato la “Repubblica nazionale di Donbass” e indetto un referendum secessionista per l’11 di maggio, il presidente russo prosegue la sua strategia per disintegrare la transizione dell’Ucraina, consapevole che l’occidente è un fronte meno unito di quanto voglia lasciare intendere. Il segretario di stato americano, John Kerry, ha usato parole dure martedì, durante un’audizione alla commissione Esteri del Senato.

10 APR 2014

Il rimpasto a Parigi

Valls non risolve il problema della direzione economica della Francia

Dopo la svolta “da combattimento” con Manuel Valls come primo ministro, il presidente francese, François Hollande, ieri è tornato all’equilibrismo politico, nominando un nuovo governo molto simile a quello diretto dall’ex premier Jean-Marc Ayrault senza risolvere le grandi contraddizioni sulla direzione economica che intende dare alla Francia. Tra i sedici ministri che compongono la squadra Valls, solo due sono nuovi entranti. Ségolène Royal, ex compagna di Hollande e candidata sconfitta alle presidenziali del 2007, ritrova il posto che aveva nel governo di Pierre Bérégovoy, in piena èra Mitterrand, nel biennio 1992-1993

03 APR 2014
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