• Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
Il Foglio
  • Abbonati
  • Login
  • Il Foglio AI
  • La guerra in Ucraina
  • Medio oriente
  • Podcast
  • Editoriali
  • Leggi il Foglio
  • Newsletter
  • Lettere al direttore
  • Login
Il Foglio
  • Politica
  • Esteri
  • Chiesa
  • Bioetica e diritti
  • Giustizia
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Salute
  • Scuola
  • Cinema
  • Scienza
Abbonati
Leggi il foglio
  • Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
  • Gran Milano
  • Roma Capoccia
  • Il Foglio europeo
  • Un Foglio internazionale
  • Terrazzo
  • Una Fogliata di Libri
  • Il Figlio
  • Mobilità
  • Agrifoglio
  • Rubriche
  • Conosci i foglianti
  • Lettere al direttore
  • Le vignette di Makkox
  • Gli articoli del direttore
  • Gli articoli di Giuliano Ferrara
  • Il Foglio Arte
  • Il Foglio della Moda
  • Podcast
  • Editoriali
  • Iscriviti alle newsletter
  • Stage al Foglio
Conosci i foglianti
  • 1
  • ...
  • 206
  • 207
  • 208
  • 209
  • 210

Gli anticorpi di Londra

Non è che “Stux” sia pronto a discutere il fallimento del conservatorismo britannico e l’idea di Big Society mentre si dondola con il sedere attaccato al finestrino di un’automobile. Stux è un giamaicano nero, così nero che sembra pure lui metallizzato e la notte di Tottenham, la zona nord di Londra da dove sono partite le violenze, dietro la sua sagoma enorme sembra meno scura. La teoria politica non è il suo forte, però ha una versione dei fatti chiara: “Voi giornalisti state mischiando due cose diverse. Una cosa è la morte di Duggan, lo spacciatore. Un’altra cosa sono tutte le violenze che sono venute dopo. Non c’entrano niente. Leggi Il falò delle vacuità multiculturali - Leggi Imbarazzo di stato e anarchia

11 AGO 2011

Se l’inflazione si mangia gli Assad

L’uso spietato della forza militare per schiacciare le proteste dei siriani non è un problema per il presidente Bashar el Assad. Il sistema repressivo è determinato e per ora tiene, come dimostra l’offensiva contro Hama negli ultimi due giorni.

02 AGO 2011

Perché Murdoch ha scelto Mockridge

Ci sono tre indizi per spiegare perché Rupert Murdoch ha guardato sulla mappa del suo impero e tra tutti ha scelto “l’italiano”, Tom Mockridge, ad di Sky Italia, per metterlo al posto della rossa Rebekah Brooks, la prediletta, una che quando i giornali cinque giorni fa hanno chiesto allo squalo di che cosa si preoccupasse nel mezzo della crisi, quello ha risposto “di lei, è la mia priorità”; lei che nuota così vicina da scatenare le gelosie persino dei figli e che ieri però ha dato le dimissioni. 

16 LUG 2011

Siria e Yemen, Shakespeare in war

Il despota di Sana’a vede gli assassini in fondo al letto

Come no, sicuro, è andata così. Una salva di razzi, o forse di proiettili di mortaio, è volata alta nel cielo di giugno di Sana’a e poi è piombata verso terra ad arco, seguendo una parabola impossibile, fino a centrare durante la preghiera del venerdì, appena prima dell’ora di pranzo, la piccola moschea nel cuore del compound presidenziale del despota yemenita Ali Abdullah Saleh. Sette guardie del corpo uccise all’istante, primo ministro e un ministro in condizioni disperate e il presidentissimo soltanto “ferito leggermente”. Leggi Tutto l’amore e la violenza del clan siriano degli Assad di Paola Peduzzi

15 GIU 2011

Truffa cinese a Tripoli

Il governo rivoluzionario cinese tollera male le rivoluzioni altrui. In Libia è da subito un disastro, soltanto nella prima settimana di violenze a metà febbraio il ministero del Commercio di Pechino conta 27 stabilimenti e cantieri di imprese cinesi – in gran parte di stato – “attaccati e devastati”: edifici distrutti, macchinari e veicoli rubati o incendiati, denaro rubato assieme a tutto quello che era possibile portare via. Non è considerata lotta di popolo: il ministero degli Esteri mostra pochissima comprensione e dice che sono “razzie di gangster contro i nostri siti”.

12 MAG 2011

L’uomo che arresta i mafiosi

Il capo della polizia scettico sulla gestione convegnistica dei pentiti

Il capo della polizia Antonio Manganelli è fresco di soddisfazione per la cattura di Mario Caterino, numero due del clan camorristico dei Casalesi, che è soltanto l’ultimo di una serie di arresti importanti: “Senza trionfalismi, ma qualche pezzo lo stanno perdendo”. Accetta di parlare su un grande numero di questioni, dalla lotta contro i Casalesi ai tagli dei fondi alla polizia, dal rischio di una rappresaglia della Libia contro l’Italia al caso Abu Omar, l’imam sequestrato a Milano dalla Cia nel 2003.

07 MAG 2011

Generale, mio generale

Petraeus è la risposta carismatica dell’America contro le stragi di Osama

C’è un dettaglio che conta, tra i tanti. Quando domenica notte uno degli elicotteri delle forze speciali americane è andato in stallo sopra la villa di Osama bin Laden e poi si è posato nel cortile senza più rialzarsi, gli uomini dei Navy Seal lo hanno distrutto con l’esplosivo. Leggi Le sure di Osama bin Laden - Leggi La morte di Bin Laden non ferma l’internazionale del terrorismo islamico - Leggi Non importa il colore politico, un presidente americano non deflette

03 MAG 2011

La botta di Abbottabad

L’uccisione di Bin Laden suona come un “liberi tutti” in Afghanistan

“Non avete ancora vinto, non andatevene”. Il New York Times ha fatto un giro d’opinioni che contano in Afghanistan sull’uccisione di Osama bin Laden. Dal governo afghano hanno risposto che l’operazione di domenica notte è stata un colpo fantastico contro al Qaida, ma non è affatto una vittoria definitiva contro i talebani. Leggi Dieci anni dopo, nessun arabo va in piazza per Bin Laden - Leggi Andrea's version - Leggi il Riempitivo di Buttafuoco - Leggi Osama è morto e sepolto. Il terrorismo islamico no - Leggi   Il racconto del Foglio prima e dopo l'11 settembre

02 MAG 2011

Così invademmo (piano) la Libia

Si comincia mandando consiglieri, si finisce invischiati in una guerra lunga. Sir Manzies Campbell, ex leader dei LibDem, ieri ha visto subito il rischio nella notizia che la Gran Bretagna, ma anche l’Italia e la Francia, stanno mandando istruttori militari per aiutare i ribelli libici a resistere contro le forze di Muammar Gheddafi. Guarda la puntata di Qui Radio Londra Questa guerra di Libia sta diventando un serpente velenoso

20 APR 2011

La rabbia di Parigi ad Abidjan

Sarkozy vince la partita contro Gbagbo in Costa d'Avorio

"E’ tutto un piano dei francesi per togliermi di mezzo”. Tanto per smentire la teoria del complotto gridata dal presidente Laurent Gbagbo (da 24 ore: ex presidente), ieri le forze speciali francesi hanno circondato e attaccato il palazzo presidenziale, il giorno dopo che gli elicotteri Puma mandati dalla Francia lo avevano crivellato di colpi di mitraglia e di missili. Leggi Caccia grossa in Africa

11 APR 2011
  • 1
  • ...
  • 206
  • 207
  • 208
  • 209
  • 210
Il Foglio
  • Privacy Policy
  • Contatti
  • Pubblicità
  • FAQ - Domande e risposte
  • RSS
  • Termini di utilizzo
  • Change privacy settings
Torna All’inizio