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Sex and the sitter

David e Samantha Cameron hanno difeso l’onore della loro baby sitter, hanno detto che è bravissima e che non c’è nessun problema se ci sono sue foto nuda o mezza nuda su siti a pagamento.

11 GIU 2014

Defollowarsi un po’

Dopo tutta la fatica fatta per trovare una foto carina da mettere su Facebook, Twitter, sul profilo di Whatsapp, dopo le infinite teorizzazioni sulla connessione perpetua e sulla necessità di condividere con una platea di amici la doccia che faremo, ecco che ci sentiamo in trappola.

08 GIU 2014

Ultimo giorno

L’ultimo giorno di scuola è preceduto spesso da una settimana complessa, fatta di recite, pizze di classe, collette per il regalo alle maestre, scambi di sguardi atterriti per il tempo vuoto e caldo che si apre davanti a noi. E sentimenti di ostilità verso le madri che, nel cortile della scuola, trascinano un minuscolo trolley o hanno appena parcheggiato una gigantesca automobile carica di cani e bauli e salutano tutti con grandi sorrisi trafelati: “Ciao, ci vediamo a settembre!”. Ci vediamo a settembre? Perché, dove state andando? Niente, abbiamo fatto scambio casa con un gruppo di clown professionisti e andiamo due mesi in Patagonia, poi forse quindici giorni in Croazia, con la barca di amici: sai, per risparmiare.

06 GIU 2014

Buona Malefica

Quando Malefica fa la faccia cattiva, con gli occhi trasparenti di Angelina Jolie e quegli zigomi adatti a tagliare il burro, e dice ad Aurora neonata: “Ti odio”, ma Aurora ride nella culla, i bambini ridono, sollevati. Non hanno più paura di una strega vestita di nero con le corna e senza più le ali, che protegge il suo regno con i rovi e sorride solo quando lancia i malefici contro ragazzine innocenti. Non hanno più paura, ma sono molto confusi: allora non è più cattiva!, urla il più piccolo, facendo girare gli adulti in sala (sono tutti adulti, e tutti fanno la stessa battuta sulle corna di Angelina Jolie), ma la sorella gli lancia i pop corn: non capisci niente, lei era buona anche prima, solo che Stefano l’ha fatta soffrire.

04 GIU 2014

Figlie e meraviglie

Il giorno che suo padre torna a casa e le dice, con gli occhi accesi di orgoglio e di attesa: “C’è un regalo bellissimo”, lei comprende la grandezza del divario. Tra il mondo di suo padre e il suo, tra l’idea che suo padre ha di lei, Gelsomina, la primogenita, e quella che lei, adolescente, sta costruendo di sé. Il cammello in giardino, legato a un corda, il regalo bellissimo, la ricompensa per essere una figlia brava e forte, la gioia nello sguardo del padre e la delusione, ma piena di tenerezza, in quello della figlia.

02 GIU 2014

Ikea c’est moi

Ogni volta, tra lo scherno di tutti, porto a casa una lanterna. Di ferro, con lo spazio per una candela e piccoli fori a forma di stella. E tu ogni volta dici: ah, che fortuna, ecco la lanterna, non so come avremmo fatto senza. In teoria hai ragione, la lanterna non serve a niente, ma quando un sabato sera ci hanno staccato la luce perché non avevi pagato le bollette è stato bello aprire l’armadio della cucina e trovare dodici lanterne accatastate e centinaia di candele Ikea. La sopravvivenza, e in più il soffitto stellato, ecco il senso dell’Ikea: la più bella libreria del mondo (Billy, montata da me un milione di anni fa in un milione di ore) e pochissimi soldi in tasca.

20 MAG 2014

Scordati di me

Ogni volta che digitate il vostro nome e cognome su Google (quante volte in un giorno?) compare quella foto con il cappellino da baseball girato al contrario e gli occhi da psicopatico negli anni Novanta. E il commento di un compagno di liceo che ricorda che il vostro soprannome fino alla maturità è stato sempre “schifo”. Non importa che nel frattempo siate diventati, con fatica, quasi rispettabili, e che una ragazza bionda abbia deciso di darvi una possibilità, non importa che qualcuno vi telefoni perfino per intervistarvi, che vi paghino per pensare.

18 MAG 2014

Mamma, ho abolito il rosa

Bisogna cambiare lo zaino di scuola. E’ bucato, escono le penne da sotto, l’hai trascinato così tanto, su e giù dalle scale, sfregato per strada, lanciato dentro casa, carico di tutti i quaderni che ogni tanto perdi chissà dove, delle felpe che spariscono, di Gian Burrasca da imparare per la recita, che questo zaino fucsia con le ruote ha deciso di farla finita. Lei ha otto anni ed è felice di ogni cosa nuova, anche un temperino per le matite, una bustina di figurine, un pesce di gomma. Le piace tutto, vero e finto, dorme vegliata da una fila di pupazzi con gli occhioni, ma si addormenta solo dopo aver chiamato il gatto: non posso dormire senza un gatto!, grida se il gatto si rifiuta di saltare sul letto a castello.

12 MAG 2014

Fuoco di carta

Anna Achmatova, poetessa russa, diede fuoco ai suoi versi per salvarsi la vita. La vedova di Osip Mandel’stam, poeta morto nel gulag in Siberia, mandò a memoria tutta l’opera del marito, perché aveva paura della carta. La carta viene scoperta, i libri vengono bruciati. Perché sono pericolosi: cambiano le persone,  provocano qualcosa dentro. Uno spazio di libertà personale, un sogno, una scintilla. Anche un’idea piccola, quella di un amore appassionato, il sogno che sta dentro un romanzetto da nulla, ma crea disordine, turba l’animo.

08 MAG 2014

“Un pezzo di me muore”. L’onesta invidia di Boris per il fratello minore

Boris Johnson, biondo sindaco di Londra, è stato onesto. Invece di nascondersi dietro mille masticate smancerie, ha dichiarato la sua invidia per il successo del fratello minore, Jo, quarantenne anch’egli biondo e appena nominato capo dello staff politico di David Cameron, a Downing Street: “Un piccolo pezzo di me muore – ha detto il sindaco – ma per il resto mi rallegro con mio fratello”. Un piccolo pezzo di me muore, roso dall’invidia per una cosa che non è toccata a me, ma al mio parente strettissimo, sangue del mio sangue, con cui giocavo a nascondino e con cui facevamo a botte, e vincevo sempre io.

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