Giuseppe Conte (Foto LaPresse)

La storia ante litteram di Giuseppe Conte

Andrea Marcenaro

"Zerologia. Sullo zero, il vuoto e il nulla" descrive bene come il nulla fino a ieri può diventare, in un niente, il tutto

E’ di tre anni fa, per i tipi del Mulino, un prezioso libretto di Claudio Bartocci, Piero Martin e Andrea Tagliapietra intitolato “Zerologia. Sullo zero, il vuoto e il nulla”. Un matematico, un filosofo e un fisico, vecchi compagni di liceo, si cimentano nell’inseguimento dell’assurdo, dell’indicibile che senz’altro verrà detto domani, dell’uomo che al mondo arriva dopo un incalcolabile nulla e nello stesso incalcolabile nulla si esaurisce. Che bello. Leggete quel libretto pieno di vita. Che ancor più scoppiettante sembrerebbe se potessero, i tre invidiabili amici, aggiornare le proprie riflessioni a tre anni dopo, avendo sottomano un caso di studio eccezionale come quello inveratosi nell’avvocato Giuseppi Conte, la zucca più vuota, lo zero più assoluto, il nulla più totale sul pianeta fino a ieri, diventato, in un niente, il tutto.

  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.