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Solo un controfestival per boicottare l'Eurovision israeliano?

Andrea Marcenaro

Qualche razzo, due bombe, una strage. Gli innamorati di Hamas che vivono in Europa si aspettano di più di un concerto alternativo 

L’Eurovision Song Contest è in corso a Tel Aviv. E’ un evento musicale. L’ha già scritto Crippa, le canzoni fanno cacare. Letteralmente, anno dopo anno, il meccanismo è diventato implacabile. Resta lo stesso l’evento non sportivo più seguito al mondo. A Netaniahu fa gioco? Certo. Hamas, a Gaza, ha organizzato un controfestival nell’edificio distrutto la settimana scorsa da un raid israeliano. E' un controfestival si capisce. Ma niente di più. Almeno all’apparenza. Gli innamorati di Hamas che vivono in Europa vorrebbero invece un boicottaggio più sostanzioso. Qualche razzo, due bombe, una strage. Domani arriva Madonna, grande occasione. A Tel Aviv, nel frattempo, tutti quegli assassini aspettano. Strano, trattandosi di musica. Ma così sono fatti gli ebrei: vorrebbero cantare senza dovergliele suonare.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.