Roberto Saviano (foto LaPresse)

Se il privato cittadino Saviano attacca la pubblica istituzione della Polizia

Andrea Marcenaro

Le felpe del Truce e le accuse dello scrittore

Salvini è il ministro dell’Interno. Capo della Polizia di Stato. Indossa spesso le felpe: “Polizia”. Salvini difende sempre la Polizia. La Polizia di Stato è un’istituzione. Roberto Saviano, nel contempo, una specie di istituzione. Prezzemolina, ma una specie. E, nel contempo, cittadino privato: prezzemolino, ma privato, nato col dottor De Gennaro, quando la Polizia non era questa, piuttosto quella che si friggeva i Contrada, eppure tant’è. Bon. Succede adesso che il Saviano privato, quantunque istituzione o quasi, attacchi l’istituzione vera e propria: non è al servizio dell’istituzione ministeriale, se mai del politico che non fa il ministro. Succede perciò che l’istituzione vera e propria risponda al privato, per quanto istituzione a metà, dicendogli: tu taci, stronzo. Ciò che, esattamente istituzionale, a molti non è parso. E andrei avanti. Mi rendo conto, poi, che usare troppe parole per spiegare come il più cazzaro di tutti sia Salvini possa sembrare pleonastico.

  

Di più su questi argomenti:
  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.