Dio. La scienza, le prove

Maurizio Schoepflin

La recensione del libro di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies, Sonda, 610 pp., 24,90 euro

Le quotazioni di Dio sono decisamente in rialzo. Anche se può apparire sorprendente, negli ultimi cento anni si è invertito il trend che risultava dominante a partire dalla metà del XVI secolo, da quando, cioè, le scoperte scientifiche sembravano aver consegnato l’avviso di sfratto all’Onnipotente. Il verificarsi di ciò è plasticamente mostrato da un grafico recante il titolo “Il grande ribaltamento”, riportato all’inizio di questo ponderoso, straordinario volume, di cui il Foglio ha già dato conto. Secondo gli autori, infatti, dopo i fasti dell’ateismo, celebrati con Darwin, Marx e Freud, i negatori dell’esistenza di Dio hanno inanellato una sconfitta dietro l’altra proprio sul terreno a loro più favorevole, ovvero quello delle scoperte scientifiche. Il rovesciamento delle posizioni è stato così netto che l’accusa di irrazionalità, a lungo scagliata contro i credenti, oggi  deve essere mossa nei confronti dei materialisti che hanno sempre fatto della non esistenza di Dio la loro bandiera.

La prima parte del libro, dedicata all’esposizione di vari argomenti a favore del teismo dedotti dalle grandi acquisizioni scientifiche, intende suscitare nel lettore la convinzione più importante e innovativa a cui sono giunti Bolloré e Bonnassies e che viene da loro sintetizzata nei termini seguenti: “Fino a poco tempo fa credere in Dio sembrava incompatibile con la scienza. Negli ultimi tempi, tuttavia, e in modo inatteso, quest’ultima sembra essere diventata alleata di Dio e l’approccio materialista, che è solo una credenza come un’altra, vacilla ogni giorno di più”.

 

Un intero capitolo accoglie ben cento testimonianze di grandi studiosi contemporanei  che, nonostante le profezie di Nietzsche, dimostrano come “nella scienza del ventunesimo secolo, Dio è più vivo che mai”.

 

Nella seconda parte del volume, intitolata “Le prove esterne alla scienza”, vengono proposte una serie di questioni non di carattere scientifico ma religioso, le quali, comunque, acquistano un nuovo valore alla luce di quanto appurato nella prima parte. Si tratta di argomenti emergenti da quella che per i cristiani è la Sacra Scrittura e che riguardano essenzialmente l’elezione e il destino del popolo ebraico e la persona di Gesù. Dunque, secondo Bolloré e Bonnassies, scienza e fede, lungi dal trovarsi in un contrasto insanabile, devono considerarsi alleate lungo la via che conduce alla certezza dell’esistenza di Dio; profondamente alleate perché sono entrambe doni divini, come da secoli afferma la grande tradizione della cultura cristiana. 

   

Dio. La scienza, le prove
Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies
Sonda, 610 pp., 24,90 euro

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