Una fogliata di libri

Muschio bianco

Riccardo Carvelli

Anna Nerkagi edito da Utopia (168 pp., 17 euro)

"Sono trascorsi già quindici anni da quando ha visto la luce Muschio bianco, ma non è questo che conta. Oggi, guardando indietro al mio passato, posso affermare con certezza che la vita di uno scrittore non ha a che fare con l’età del corpo, ma con lo stato dell’anima. Quanto è accaduto mi dà il diritto di affermarlo. Inoltre, l’età di uno scrittore è soprattutto uno stato della coscienza”.
 

Quando un libro ha qualcosa da dire davvero (ma è anche vero il contrario), lo si capisce da parti cosiddette collaterali come premesse, ringraziamenti e saluti. 

E’ il caso di questi, tratti da Muschio bianco di Anna Nerkagi che prosegue: “Sono rimasta in silenzio per quindici anni. Nel mentre è come se la mia anima avesse vissuto almeno centocinquant’anni, ma non del nostro tempo, del tempo umano, bensì di un tempo altro. Non riesco a spiegarlo a parole, ma sento, avverto in me un’infinita vecchiaia”. 

Ci sono libri che meritano un interesse durevole perché quando li leggiamo intuiamo che ci stanno dicendo delle cose ben oltre la storia che raccontano, un qualcosa che ha a che fare un bel po’ con noi, quello che siamo, quello che potremmo essere ed è questo il caso di Muschio bianco.
 Spesso sono libri in cui l’autore finisce per avere un ruolo preponderante nell’esecuzione come nella sua gestazione – cose su cui solitamente è saggio essere prevenuti. Anna Nerkagi è una nomade nenec (popolazione siberiana che vive isolata dal mondo nella tundra più ostile) e in questo romanzo rappresenta il tipico conflitto culturale in cui un giovane, Alëška, da sempre innamorato di Ilne, una ragazza che ha abbandonato da anni il loro piccolo accampamento d’origine e il vecchio padre Petko, per trasferirsi in città. Al protagonista non resta che sposare una ragazza del posto, nel rispetto delle consuetudini ancestrali, che regolano la vita dei nenec. imposte dalla madre, nonostante l’amore non soffocabile per Ilne. La linea narrativa dai contrasti apparentemente rituali non sottrae la Nerkagi dalla profondità, talvolta efficacemente aforistica, di rappresentazione delle linee cultura-ambiente, tradizione-modernità. Una lotta di opposti vitale e germinativa che effettivamente non è però di gusto solo antropologico. Anche al racconto dell’amore, come sottolinea Konstantin Lagunov in un’altra parte paratestuale che compone il libro, la postfazione, Nerkagi restituisce tutta la complessità sfaccettata in contrasto con le diffuse tipizzazioni.
 
Anna Nerkagi
Muschio bianco
Utopia, 168 pp., 17 euro

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