Una fogliata di libri

Potere e sentimento

Maurizio Schoepflin

La recensione del libro di Lina Scalisi edito da Ed. di Storia e Letteratura (136 pp., 18 euro)

L’epoca è quella rinascimentale, l’ambito è quello politico: in questa cornice si collocano gli accurati studi di Lina Scalisi, docente ordinaria di Storia moderna presso l’Università di Catania. Il tema che la studiosa intende sviluppare in questo saggio riguarda l’importanza del ruolo ricoperto dalle donne appartenenti alle corti italiane del Cinquecento, e dunque risulta essere un argomento assai attuale, oggi che in varie parti del mondo prendono corpo forme di “potere” femminile un tempo impensabili. Ebbene, la Scalisi ci rende edotti del fatto che anche in epoca rinascimentale il gentil sesso rivestì in svariate occasioni un ruolo assai rilevante, venendosi a trovare in punti cruciali del panorama politico italiano ed europeo. In un momento di particolare irrequietezza per la nostra penisola, si verificarono importanti accordi matrimoniali tra alcune casate del sud e del nord Italia, che impressero svolte significative al quadro politico dell’epoca.

Come si legge nell’Introduzione, “il presente saggio guarda dunque anche alla storia di genere” certo non con le categorie dell’oggi, ma del tempo in cui le vicende si svolsero. E’ indubbio che sono riemersi “dalla nebbia del passato personaggi che furono centrali nelle storie familiari e nella storia generale del loro tempo e che solo l’appiattimento su di una storiografia fondata sugli uomini ha fatto scomparire”. Si tratta di uno stuolo di donne, alcune note, altre pressoché sconosciute, le cui vicende fanno emergere una rete di alleanze e di equilibri diplomatici fondata su di una politica di tipo matrimoniale. Un esempio per tutti, quello di Susanna Gonzaga, imparentata con gli Altamura di Napoli, che mai avrebbe immaginato di andare in sposa a Pietro Cardona, conte di Collesano, un anziano nobile siciliano rimasto vedovo, dando vita in tal modo a un accordo che vedeva coinvolte importanti famiglie di Mantova e della Sicilia. Molte donne “ressero dimore e corti … ispirarono la penna dei letterati”, ma furono anche “concretamente attive nel mantenimento del potere”, sopperendo così alla mancanza delle figure maschili, in specie quando i loro consorti si mettevano al servizio militare dell’imperatore, perdendo talora la vita. Queste figure femminili sono perni intorno a cui ruota un universo politico che tuttavia le considera in posizione subalterna; e se non sempre fu così, immancabilmente esse dovettero pagare a caro prezzo il difficile rapporto tra “potere e sentimento”.

  

Lina Scalisi
Potere e sentimento
Ed. di Storia e Letteratura, 136 pp., 18 euro

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