ansa 

TERRAZZO

Muscoli e mattone per Zuckerberg

Giulio Silvano

“È il fight club, e non si parla del fight club”, dice chi lavora al nuovo progetto immobiliare del padre di Facebook. Massimo riserbo per la villa alle Hawaii da 270 milioni di dollari

Si scherza sul fatto che l’uomo che ha inventato Facebook, e quindi il grande distruttore della riservatezza mondiale, detesti la gente che si fa gli affari suoi, come quelli che cercano di saperne di più sulla sua situazione immobiliare. Per proteggere la privacy della sua residenza principale, quella di Palo Alto, nel giro di un paio di anni si è comprato tutte le case e le proprietà vicine, per avere un suo quartierino oasi di pace nella Santa Clara county. Sette milioni di qua, dieci di là e la privacy è assicurata, un sobborghino tutto per sé. Come giocare a SimCity “in real life”. E il nuovo progetto immobiliare di Mark Zuckerberg è ancora più grandioso e rientra perfettamente nello Zeitgeist, nell’immaginario green apocalittico dei mega ricchi del tech.

La segretezza non è diversa da quella che circonda la villona di Putin, il Gelendzhik Palace con anfiteatri e no fly zone, sul mar Nero, un po’ Bunga Bunga un po’ cattivone di 007. Per trovare il nuovo progetto di Zuck, che più che antagonista di James Bond resta adatto ai meme che scherzano sulla sua assenza di umanità, paragonato a un robot, bisogna andare nelle Hawaii. Dal 2015 sta comprando pezzi di terreno nell’isola minore, Kauai, e adesso inizia la costruzione. C’è una petizione già firmata da 1 milione di persone che dice: Fermate Zuckerberg prima che colonizzi tutta Kauai. Si parla di 270 milioni di dollari di spese della coppia Zuck-Chan. È tutto segretissimo. Una persona che ci ha lavorato ha detto, senza ironia, che “È il fight club, e non si parla del fight club”.

Operai, geometri ed elettricisti devono firmare documenti promettendo di non rivelare nulla e passare tramite la security ogni giorno come fosse un aeroporto il giorno dopo l’11 settembre. Tutta l’area, gigantesca, una bella porzione dell’isolotta del Pacifico, è protetta da telecamere e da guardiani. Ma si è riusciti lo stesso a scoprire qualcosa. Ci sarebbero una ventina di edifici, di cui due megaville principali “grosse come un campo da football”, dice la stampa USA. Poi un villaggio di case sugli alberi collegate da ponticelli tipo “parco avventure”. Ma la cosa che incuriosisce tutti, per cliché e per allarmismo, è quello che non si vede. Gli edifici sono collegati da tunnel, e ci sono stanze sotterranee modello bunker e diversi ettari dove si coltivano e allevano tutti i cibi necessari per arrivare all’autarchia. Come nell’ultimo libro di Naomi Alderman, Il futuro, i vari Zuck sanno che sta per arrivare la fine del mondo e si sono preparati, anche con i bunker. Ma forse il capo di Meta, stanco di esser visto come il nerd dalle identiche felpe grigie con cappuccio, vuole apparire più forte e in controllo. E infatti da qualche anno prende lezioni intense di MMA, ci sono sue foto in giro dove vediamo una trasformazione stile Aranzulla, e ha anche sfidato Elon Musk a un incontro di lotta libera (si è parlato, per un periodo, di farlo al Colosseo). La villona alle Hawaii diventa forse un po’ un tentativo di raggiungere lo status da cattivo di 007 come i suoi frenemies Musk e Bezos.

Di più su questi argomenti: