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Silicon Valley

Big Tech blocca i suoi progetti più ambiziosi e insegue TikTok

Pietro Minto

Google e Meta sembrano presi da un sottile panico che li porta a tagliare la ricerca e sviluppo, puntando tutto sulle IA. Mentre Mountain View taglia i fondi, Zuckerberg registra perdite (e un calo degli utenti) di fronte alla minaccia del social cinese

Non succede tutti i giorni che Big Tech annunci dei tagli. E non parliamo della Silicon Valley e del suo pulviscolo di startup fatto di fallimenti e successi continui, quanto dei principali player del settore. Insomma, i soliti sospetti: Google, Meta, Amazon, Apple. I tempi però cambiano per tutti, anche per loro.  

 

 Così, mentre anche i titoli tecnologici più solidi e ricchi perdono terreno in borsa trascinati dal resto dell’economia, ecco che nella stessa settimana due giganti tecnologici annunciano l’impossibile: dei tagli. Non al personale né alle retribuzioni, sia chiaro, non siamo a questo punto; ma alle loro divisioni di ricerca e sviluppo più sperimentali – e costose. Ha cominciato Google tagliando i fondi dell’Area 120, divisione fondata dal ceo Sundar Pichai nel 2016 per gestire il “20% Project”, quella pratica aziendale per cui i dipendenti possono spendere il 20 per cento  delle loro ore lavorative sviluppando progetti laterali, personali. I quali, ovviamente, diventano parte dell’azienda, se quest’ultima li ritiene degni di interesse.

 

Pur non essendo stata creata da Google, è stato il motore di ricerca ad aver popolarizzato (e trasformato in mito) questa abitudine, che del resto ha saputo ripagare l’azienda: servizi come AdSense (la base dell’impero pubblicitario di Google) e Gmail sono nati proprio nei ritagli di tempo dei lavoratori. Ora però le cose cambieranno. Secondo quanto rivelato dal sito TechCrunch, dei 14 progetti in via di sviluppo nell’Area 120, ne rimarranno la metà, mentre i dipendenti rimasti senza lavoro avranno tempo fino a gennaio per trovare una nuova mansione all’interno dell’azienda. E non è detto che ci riescano. Oltre alla gestione dei costi, a spingere Google al taglio della ricerca e sviluppo è stato “il profondo investimento nelle intelligenze artificiali” e la loro capacità di “risolvere i problemi degli utenti”. Pochi giorni dopo, è stata Meta (Facebook, per la precisione) a fare lo stesso passo, andando a tagliare “drasticamente” i fondi della divisione “New Product Experimentation”, lanciata a metà 2019 con l’ambizioso obiettivo di creare “esperienze del tutto nuove per la costruzione di community”, sviluppando app e software che andavano “dai giochi agli strumenti per il business”.

 

A lavorarci era il Npe Team, composto da founder e programmatori pagati per sperimentare ed esplorare nuove possibilità. In appena tre anni, il panorama attorno all’azienda è cambiato. La pandemia ha ridefinito le priorità, portando al trionfo di TikTok e al discusso slancio verso il metaverso. Secondo quanto rivelato da Casey Newton, autore dell’informata newsletter “Platformer”, l’Npe Team sarà ridotto e dirottato verso “una nuova missione”: l’innovazione nei contenuti video di breve formato.

 

Per capire la svolta di Facebook occorrono due elementi. Il primo, le enormi perdite del titolo Meta nell’ultimo anno e il calo degli utenti di Facebook; il secondo è la minaccia rappresentata da TikTok, che sembra essere lo spettro che disturba il sonno dei giganti della Valley. Da una parte, infatti, abbiamo Google che punta sulle IA, un settore che ha fatto la fortuna dell’algoritmo di TikTok; dall’altra abbiamo Facebook, costretta all’inseguimento di un formato di video alieno, diverso, che non sembra capire. I tentativi fatti finora da Instagram con i Rees non hanno dato risultati incoraggianti: la loro presenza ha rovinato l’esperienza dell’app per molti utenti e non ha conquistato il loro interesse. Secondo un report interno dell’azienda che è stato ottenuto dal Wall Street Journal, l’engagement dei Reel sarebbe sceso del 13,6 per cento rispetto al mese precedente. Non solo: la maggior parte di questi contenuti “non ha alcun engagement”, a dimostrazione di un certo scetticismo degli utenti nei loro confronti (e del discutibile livello qualitativo dei Reel).

 

Messe all’angolo da una realtà nuova, non americana né occidentale, i giganti della Valley sembrano presi da un sottile panico, che li porta a tagliare la ricerca e sviluppo, puntando tutto sulle IA, sperando che almeno loro siano in grado di salvare la situazione.

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