Foto ANSA/ROBERTO BREGANI

Un calcio connesso. Come il 5G sta conquistando gli stadi

Andrea Trapani

Sulle tribune serve una connessione sempre migliore. Un report di Opensignal ci racconta la digitalizzazione social di questo sport e qal è la qualità delle connessioni durante le partite

Ci sono due cose di cui l’italiano medio non può fare a meno: lo smartphone e il calcio. Un connubio che, grazie alla tecnologia e ai nuovi diritti tv, è diventato ancora più forte. Andare a vedere una partita senza portare con sé il proprio telefono è impensabile, viceversa è impensabile non condividere la propria esperienza sui social e con gli amici. Tutto questo, da anni, ha portato a un (non proprio) simpatico problema che le vecchie tecnologie di trasmissione spesso enfatizzavano con l’impossibilità di comunicare mentre eravamo allo stadio.

Ora la possibilità è più remota, dal 4G in poi sono migliorate frequenze di trasmissione e qualità delle connessioni, ma sapere se funziona il proprio al cellulare quando siamo impegnati a tifare dal vivo è una risposta tutt’altro che facile da dare. Ci ha provato, con il suo primo report legato al 5G e alla qualità delle connessioni durante le partite, Opensignal, la società di analisi britannica che valuta i gestori telefonici mobili in tutto il mondo.

 

La prima stagione di Serie A a tutta velocità

Con un certo ritardo rispetto al resto d’Europa, la stagione calcistica in corso è la prima occasione in cui è disponibile il servizio commerciale 5G da parte di tutti gli operatori nazionali. Per questo, per la prima volta, è stato possibile misurare l'esperienza dei clienti in possesso di un telefono 5G durante un periodo di sei mesi, dal 1° settembre 2021 al 27 febbraio 2022, presso (e intorno) ai 17 stadi che ospitano le 20 squadre di Serie A.

L’abbiamo detto: avere uno smartphone collegato a internet è quasi un’obbligo per il tifoso sugli spalti. Gli operatori mobili lo sanno bene, gli eventi sportivi sono diventati un'opportunità eccezionale in cui mostrare la qualità della propria rete. Una sfida tutt’altro che facile. Non ci sono solo i problemi legati allo streaming (sì, ci sono anche quelli che guardano altre partite online mentre si trovano allo stadio!), l’obiettivo rimane quello di fornire un'esperienza accettabile mentre qualche decina di migliaia di persone cerca di collegarsi contemporaneamente a internet.

 

Come funzionano le reti 5G negli stadi italiani?

Come nel campionato di calcio, c’è chi vince e chi perde. Opensignal ha rilevato che si possono avere, sotto rete 5G, prestazioni ad alta velocità (334 Mbps) utilizzando Tim, un valore che vale più del doppio quello di Vodafone (158,2 Mbps), nonché quattro volte quello di Iliad (83 Mbps) e WindTre (64 Mbps). Gli utenti Tim 5G hanno anche sperimentato la velocità di upload più veloce (29,9 Mbps). Chi ama il calcio in streaming dallo stadio, e probabilmente il fantacalcio, trova sempre in Tim il punteggio più alto nella categoria “Video Experience”.

Ogni medaglia però ha il proprio rovescio come, per esempio, nell’effettiva disponibilità di una rete 5G negli stadi. Se Tim eccelle nelle velocità, WindTre e Vodafone sono state le migliori nel fornire la più alta disponibilità della rete 5G (con valori statisticamente simili tra il 26 e il 27,5 per cento), il che significa che i loro clienti hanno trascorso più di un quarto del loro tempo con una connessione 5G attiva dentro e intorno agli stadi della Serie A. Al contrario, i peggiori punteggi di disponibilità della rete 5G sono stati registrati da Tim e Iliad, anch’esse statisticamente simili nell'intervallo (5,6-7,2 per cento).

 

Nuove opportunità durante le partite

La qualità di una rete 5G è particolarmente importante a causa del gran numero di utenti che occupano le reti in contemporanea. Lo sanno bene gli addetti ai lavori. Anche se per lungo tempo è sembrata un’attività marginale, per i diffusori di contenuti - da Tik Tok a Instagram - è fondamentale consentire di divertirsi e allo stesso tempo condividere la propria esperienza con la famiglia e gli amici online. Non solo. A differenza delle stagioni precedenti, il 5G infatti sta diventando sempre più diffuso e svolge un ruolo chiave nel supportare la crescente domanda di dati mobili negli stadi.

Guardiamo al prossimo grande appuntamento. Anche se i tifosi italiani non saranno presenti ai prossimi Mondiali, una delle grandi attività in corso per la prossima edizione di Qatar 2022 è relativa proprio a questo tema: “Le aspettative sono alte per il mondiale, rendendo sempre più importante per noi sfruttare il pieno potenziale del 5G”, ha dichiarato nei giorni scorsi Sheikh Mohammed Bin Abdulla Al Thani, CEO di Ooredoo Qatar, ossia del principale operatore qatariota.

Gli obiettivi degli operatori telefonici sanno che il futuro è già oggi. Per esempio, la rete RAN (Radio Access Network) - potenziata da Ericsson – è stata costruita per permettere a Ooredoo Qatar di offrire ai tifosi innovativi casi d’uso, con velocità di rete molto elevate, bassa latenza e grandi capacità di dati.  Insomma, gli spettatori saranno in grado di vivere esperienze interattive in tempo reale e avranno la possibilità di fare streaming dal vivo dall’impianto sportivo, oltre che sfruttare al meglio le comunicazioni interpersonali (WhatsApp, Telegram, Messenger) e i servizi di social networking. Quel che sembrava impossibile solo qualche anno, complici anche i diritti televisivi che sembravano pronti a castrare ogni evento in diretta in nome del copyright, oggi diventa la chiave per pensare le reti del futuro. Benvenuto 5G.

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