Con Sky Wifi addio ai "rubabanda"

La nuova rete ultra network vuole offrire una connessione stabile e veloce in ogni angolo della casa, per tutti i device e in contemporanea, e contribuire all'arrivo della fibra negli angoli poco o mal connessi del paese

Marianna Rizzini

Roma. Mai più “rubabanda” in casa tra chi lavora in smartworking, chi scarica un film e chi fa e-sport, mai più ritardi nel download e soprattutto nell'upload: il video di presentazione di Sky Wifi, la nuova rete ultra network di Sky, con connessione rapida e stabile, racconta a ritroso i mesi del lockdown, dal punto di vista tecnologico, e tutti i problemi che nessuno mai avrebbe considerato invalidanti per professione e tempo libero prima dell'esplosione dell'epidemia da Coronavirus. Ma dopo l'esperienza forzata di lavoro-scuola-intrattenimento-sport a distanza, la questione “broadband” è uscita dalle riunioni di settore per entrare direttamente in salotto.

 

A facilitare la vita dei nuovi iper-connessi, presenti e futuri, mira appunto l'ingresso di Sky nel broadband, nel momento in cui uno dei problemi che hanno rallentato la diffusione della fibra in Italia – la mancanza o relativa scarsità di domanda – è stato eliminato e ribaltato: dopo il lockdown nessuno vuole infatti imbattersi, a casa e fuori, in una rete lenta. Sky Wifi, lanciato oggi in ventisei città e grandi comuni (il raddoppio è previsto per fine estate), vuole coniugare l'esigenza di contenuti con quella di banda larga, con un sistema “triple play” e in partnership, per “l'ultimo miglio” con Open Fiber e in prospettiva con Fastweb, ha detto il Ceo di Sky Italia Maximo Ibarra, prospettando connessione stabile e veloce in ogni angolo della casa, per tutti i device e in contemporanea, e parallela azione di indiretto impulso all'arrivo della fibra negli angoli poco o mal connessi del paese (con l'aumento della domanda, l'interesse degli operatori nel raggiungere luoghi finora poco coperti potrebbe aumentare). L'investimento di Sky sul progetto di una nuova infrastruttura di rete parte dall'idea che ormai l'offerta degli operatori delle telecomunicazioni dovrà orientarsi sempre più sulla triade internet, tv, voce, e sulla possibilità di una rete “intelligente” che, attraverso piccoli “pod” all'interno delle abitazioni, a parte l'hub domestico principale (“un vero e proprio cervello” dotato di “algoritmo intelligente”, dice Ibarra), possa auto-modulare la capacità di banda in base ai bisogni delle singole famiglie, evitando la dispersione del segnale.

 

Sky Wifi, nel giorno di nascita, si presenta quindi come un super-hub che “impara” dal comportamento delle persone, quelle che hanno bisogno di poter lavorare con connessioni più veloci e senza doversi preoccupare di appesantire il collegamento, e quelle durante il lockdown, proprio per l'eccessivo traffico e l'eccessiva lentezza della rete, si sono trovate a dover fare i turni per collegarsi.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.