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WhatsApp ha scoperto di essere stato attaccato da un gruppo di hacker

Eugenio Cau

Il malware è stato prodotto dall'azienda israeliana NSO Group e permetteva di accedere ai dati di smartphone e iPhone. Il sistema di messaggistica di Facebook ha distribuito un aggiornamento da istallare

Una vulnerabilità di WhatsApp, il sistema di messaggistica istantanea, ha consentito a un gruppo hacker di installare sugli smartphone presi di mira un software malevolo (malware) che rendeva completamente accessibili le informazioni e i dati della vittima. La società si è accorta del problema la scorsa settimana lunedì ha diffuso un aggiornamento per risolverlo. Chi usa WhatsApp sul proprio smartphone dovrebbe aggiornare la app.

  

Il malware installato mediante WhatsApp consentiva di ottenere per intero le informazioni contenute negli smartphone, sia iPhone sia Android, comprese quelle sulla posizione e le chat private. Consentiva inoltre di accendere fotocamere e microfoni da remoto, per registrare le conversazioni della vittima.

  

Il malware è stato prodotto dall'azienda israeliana NSO Group, una compagnia poco nota che produce materiale di spionaggio a livello commerciale. I suoi sistemi sono così efficienti che la loro vendita deve essere approvata dal ministero della Difesa israeliano.

 

Eppure, secondo la Munk School of Global Affairs dell'università di Toronto, che ha contribuito a rivelare la falla, mediante la vulnerabilità di WhatsApp sono stati messi sotto controllo un avvocato per il diritto umani, un dissidente saudita rifugiato in Canada, un cittadino del Qatar, un gruppo di giornalisti e attivisti antigovernativi in Messico.

 

La vulnerabilità si attivava mediante le chiamate vocali di WhatsApp. La vittima ne riceveva una e il malware si installava nel suo smartphone anche se la chiamata rimaneva senza risposta. È così che WhatsApp si è accorto del problema: ha notato una quantità fuori dalla norma di chiamate vocali sui suoi sistemi.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.