La soluzione di Facebook contro le fake news non è una soluzione Zuckerberg annuncia di avere trovato il modo per bloccare il proliferare di notizie false sul suo social network. Esultano i media liberal, ma i dubbi sull’effettivo funzionamento del sistema sono molti Eugenio Cau 16 DIC 2016
Il peso delle bufale sul web e le difficoltà delle èlite occidentali Dietro la campagna martellante sulla post verità sembra nascondersi la paura dell'establishment in crisi. E un vecchio meccanismo censorio Daniele Scalea 14 DIC 2016
Democratici contro la libertà di parola Per il ceo di Time Warner non è Trump la vera minaccia per i media Redazione 09 DIC 2016
Così i due ex cavalieri di Politico provano a riformare le news malate Axios, la nuova impresa di Mike Allen e soci Eugenio Cau 04 DIC 2016
Il grande vuoto americano Una rassegna delle copertine dei principali magazine internazionali. New York Times Magazine, Atlantic, Time, Spectator, Nikkei Asian Review, Les Inrockuptibles Eugenio Cau 02 DIC 2016
A schiena dritta! I giornalisti in Italia? “Più minacce che in Bielorussia”. Quei ridicoli rapporti sulla libertà dei media Giulio Meotti 01 DIC 2016
Il business dei siti che ti spiegano se stai leggendo una cialtronata oppure una cara, vecchia notizia vera Il direttore editoriale di un sito specializzato nello smontare notizie false dice che la colpa non è dei social media, ma del livello dei media diventato troppo scarso Daniele Raineri 23 NOV 2016
“Media company” o grande censore: il bivio di Facebook sulle fake news Abbiamo un problema, ammette Mark Zuckerberg, ma come risolverlo? Eugenio Cau 22 NOV 2016
I media e la verità? Le conseguenze di una malintesa idea di relativismo Dibattito intorno all’èra della “post-truth”, del giornalismo e dell'obiettività che negli anni è diventata una delle parole più discreditate nel discorso pubblico. Sergio Belardinelli 21 NOV 2016
Un Foglio internazionale Un minimanuale per non morire di scoop Le notizie hanno superato il limite legale, ma durano poco, scrive il Washington Post. Questo “ritmo vertiginoso è appropriato solo per un’autostrada – scrive la Sullivan – Alcuni spettatori si sono semplicemente coperti le orecchie e hanno emesso un urlo degno di Munch: ‘Basta!’”. Ma poi ci sono i social, che distorcono ancora di più quel che già dritto non pare affatto". Redazione 13 NOV 2016