La vera arma dei terroristi è il loro credo, non le loro bombe So che l’arma più formidabile nelle mani del mio nemico è il suo credo, non il suo kalash; e che il punto di fragilità dei miei amici occidentali è il fantasma miscredente della libertà, l’attaccamento alla vita dell’al di qua intesa come vitalità che esclude i non nati, le famiglie disperse e sconfitte, la virtù, la devozione e la pietà. Giuliano Ferrara risponde ad Adriano Sofri e Michele Serra Giuliano Ferrara 18 NOV 2015
Tra “bestemmia” e “pugno”, la via della pace del Papa si stringe “Voglio riaffermare con vigore che la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità e che utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia”. L'Angelus di domenica di Francesco e il netto cambio di tono dalla veglia di preghiera per la pace in Siria del settembre 2013, quando parlò di “casa dell’armonia e della pace”. Maurizio Crippa 17 NOV 2015
Elaborazione del lutto e necessità di una missione. Come cambia la nostra testa dopo le stragi "Venerdì non solo Parigi è stata colpita, ma tutta l'Europa. E’ qualcosa che va oltre Charlie Hebdo. Non è possibile sfuggire a questo". Parla al Foglio un neuroscenziato della Sorbona. Quanto accaduto "ha avuto e avrà ripercussioni su quella che chiamiamo psiche collettiva, ossia quel insieme di processi neuronali che regolano i rapporti sociali e interpersonali". Giovanni Battistuzzi 17 NOV 2015
Colpevoli di felicità Elenco (incompleto) di ragioni per cui i jihadisti ci condannano a morte. Per esempio amare la vita Annalena Benini 17 NOV 2015
Cosa vuol dire uccidere in nome di Dio Ci conquisteranno non senza prima averci fatto a pezzi, col nostro politeismo dei valori, il multiculti, la decristianizzazione. L’unica superiorità è la combinazione di abbondanza e tecnologia, la guarnigione della civiltà che si chiama Israele. Giuliano Ferrara 17 NOV 2015
Il terrore di Parigi nasce nell'islam. Parla l'imam di Nimes "Dobbiamo dire la verità". Hocine Drouiche, vicepresidente della conferenza degli imam di Francia, spiega al Foglio che non si potranno fare passi avanti nel dialogo e nella convivenza se i musulmani europei non si mettono in testa che l’estremismo è un fenomeno evidente all’interno della loro stessa comunità. Matteo Matzuzzi 16 NOV 2015
Diario di guerra al centro di Parigi: funerali, librerie, cene, carnaio Che fare? Difenderci qui? Impossibile. Andare lì e cambiare la mappa del loro potere, intimidirli, convertirli a viva forza al rispetto delle donne, dei cristiani, degli ebrei e degli ezidi e dei curdi, che nel frattempo una piccola vittoria ce l’hanno assicurata? - Reportage dalla capitale francese di Giuliano Ferrara Giuliano Ferrara 16 NOV 2015
Ci balocchiamo con “Imagine” di John Lennon mentre il jihad ammazza E’ lo stesso clima del post Londra 2005. Anche allora quasi tutti i direttori di giornali si spesero in lacrimose geremiadi sul fatto che no, i terroristi non avrebbero cambiato “il nostro stile di vita”. Il 7 gennaio avevano tirato tutti un sospiro di sollievo, “è per i vignettisti”, dissero. Oggi è più difficile pensare che non li riguardi tutti. Giulio Meotti 15 NOV 2015
In guerra non si può essere neutrali Il problema principale della Francia, e dunque dell’Europa e dell’Italia anzitutto, è che non riesce a raccontare a se stessa una verità candida e terrifica. C’è una questione religiosa a Parigi, e non solo, e riguarda l'Islam, e anche i nostri tetti Alessandro Giuli 14 NOV 2015
Nessuna "barbarie", gli assassini di Parigi appartengono a una civiltà Imprevedibile? Imprevedibile cosa? Non era prevedibile che, in Francia, su sei milioni di maomettani otto o diciotto passassero prima o poi dalle parole ai fatti? Camillo Langone 14 NOV 2015