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Il foglio sportivo

L'atletica azzurra è giovane, multietnica e piena di sogni

Fausto Narducci

Le certezze e le speranze dell'Italia ai Mondiali indoor di Glasgow

Diciassette record italiani indoor (più quello importante di Yeman Crippa nella maratona) in tre settimane sono lo straordinario biglietto da visita con cui l’atletica si presenterà ai Mondiali indoor di Glasgow in programma da venerdì 1 a domenica 3 marzo. Senza giri di parole, se quello dei 5 ori olimpici di Tokyo 2021 poteva sembrare un exploit occasionale, dopo le conferme dei Mondiali all’aperto di Budapest oggi sappiamo che l’atletica italiana sta vivendo il momento più esaltante della sua storia. E se è vero che la cultura sportiva di un paese si misura dal livello dell’atletica, regina di tutti gli sport, non c’è che da essere contenti.

Lunedì scorso nella sontuosa presentazione degli Europei che nel prossimo giugno torneranno a Roma a 50 anni dall’edizione del 1974 che consacrò il talento di Pietro Mennea (un oro e due argenti), si sono rallegrati un po’ tutti, dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri al presidente della Fidal Stefano Mei, ma i complimenti all’atletica italiana sono venuti soprattutto dal presidente del Coni Giovanni Malagò che ha spostato l’attenzione sull’Olimpiade di Parigi 2024 dove si annuncia addirittura una concorrenza interna fra gli olimpionici Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi per il ruolo di portabandiera. In questo senso il presidente Mei si è sbilanciato con una “aspettativa” di 14-15 medaglie agli Europei e 6-8 all’Olimpiade di Tokyo che suggellerebbero la candidatura di Roma per i Mondiali del 2027 (a 40 anni da quelli di Roma 1987) che verranno assegnati il prossimo 27 febbraio. Rispetto a Pechino (l’altra candidata che li ha già ospitati nel 2015) l’Italia è favorita ma manca ancora la garanzia economica del governo che tuttavia sarebbe a buon punto. 

Ma intanto, in uno sport di numeri, bisogna fare i conti con questi Mondiali scozzesi dove l’Italia si presenterà senza le due punte Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi: il primo si sta allenando in Florida e dopo i Mondiali di staffetta alle Bahamas sbarcherà a Rieti per allenamenti giustamente aperti al pubblico; il secondo dopo l’esibizione nelle schiacciate all’Nba Celebrity game si ripresenterà per la stagione estiva. Ma è folta la lista degli azzurri aspiranti a una medaglia a Glasgow, a partire dal fenomeno 19enne Mattia Furlani che agli ultimi tricolori di Ancona con un clamoroso 8,34 ha cancellato dalla lista dei record assoluti il concittadino Andrew Howe stabilendo anche la miglior prestazione mondiale indoor under 20. A Glasgow punterà all’oro contro l’infallibile greco Tentoglou. Ma sulla stessa pedana potremo seguire con gli stessi obiettivi l’altro fenomeno giovanile Larissa Iapichino, argento europeo uscente reduce dal probante 6,80 agli Assoluti di Ancona. Nel peso dopo l’americano Crouser sono ben due gli azzurri, Leonardo Fabbri e Zane Weir, favoriti per il podio mentre la velocista Zaynab Dosso (7”02 nei 60 metri) e l’ostacolista Lorenzo Simonelli (7”48 nei 60 hs) dopo i record italiani di questo primo scorcio di stagione punteranno alla finale e poi chissà… Insomma, è lecito aspettarsi a Glasgow un bottino di 4 medaglie che eguaglierebbe il massimo storico dell’Italia nella rassegna ottenuto a Parigi 1985 e Siviglia 1991 considerando che è da trent’anni che non andiamo oltre le due medaglie ai Mondiali indoor. Peccato solo che non potremo ancora schierare il naturalizzato triplista cubano Andy Diaz, autore della migliore prestazione mondiale dell’anno con 17,61, che sarà eleggibile per le rassegne internazionali solo a partire dalle prossime Olimpiadi di Parigi. 

Nella crescita travolgente dell’Italia multietnica c’è anche da dire che proprio in casa nostra sta crescendo quello che può essere considerato il più grande prospetto mondiale dell’atletica globale. Basta pronunciare il suo nome completo (Kelly Ann Maevane Doualla Edimo) e ha già finito di correre. Chiamiamola semplicemente Doualla: stiamo parlando di una ragazzina di 14 anni nata a Pavia e cresciuta a Sant’Angelo Lodigiano da genitori del Camerun che seguivamo da tempo per i suoi risultati fuori dalla norma. Pensate che correndo i 60 metri indoor in 7”27 la Doualla non solo è la più veloce under 15 al mondo di tutti i tempi, ma ha ottenuto un tempo che nessuna italiana ha corso fino ai 20 anni e solo per ragioni regolamentari non può essere omologato come primato italiano juniores (!). Un tempo pazzesco che le sarebbe valso il secondo posto dopo la Dosso agli ultimi campionati italiani assoluti di Ancona. Come dire che la Doualla, che si allena a San Donato Milanese con il Cus Pro Patria, anche fisicamente è avanti di almeno 6 anni rispetto alle sue coetanee. Se tutto andrà bene l’Italia ha anche il futuro assicurato. 

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