Foto Epa via Ansa

MotoGp

Che cosa cambia ora per Pecco Bagnaia

Umberto Zapelloni

Il pilota italiano ha conquistato il suo secondo Mondiale MotoGp. Nel 2024 si troverà in Ducati anche Marc Marquez. Continueranno a dire che è troppo normale per essere un campionissimo

La normalità di Pecco Bagnaia adesso ha qualcosa di speciale. Perché anche se la tua massima trasgressione è portare a spasso il bassotto Turbo, una volta che vinci per due anni di fila il Mondiale, saresti anche autorizzato a tirartela un po’. Ma Pecco che ha festeggiato in perfetto Nba Style al massimo si concede tre anelloni finti per celebrare i suoi titoli (anche quello in Moto2) come i campioni del basket americano che tanto gli piacciono. Eppure esser riuscito a raddoppiare i titoli per due anni di fila, come solo Valentino e Marquez erano riusciti a fare in MotoGp, vorrà pure significare qualcosa…

Che cosa cambia adesso nella vita del pilota più normale della terra? Cambia che bisognerebbe cominciare ad avere meno dubbi sulle sue qualità perché anche se non ha ancora imparato ad azzerare gli errori, sarà ormai chiaro a tutti che quando il gioco si fa pesante “Bagnaia c’è”, come grida Guido Meda in tv. E la Nuvola Rossa non è di quelle che spariscono in un attimo, il tempo di girarsi e non le vedi più. No, questa Nuvola, Rossa come i capelli di quell’altro ragazzo che sta facendo innamorare l’Italia sui campi da tennis, è destinata a fermarsi qui ancora un po’. Anche perché stando in sella ad una Ducati oggi è difficile sparire dalla scena. Una moto che possa costantemente battere le creature di Gigi dall’Igna la devono ancora inventare.

Nel suo essere un uomo normale, Pecco però qualcosa di particolare lo aveva fatto scegliendo di mettere sulla sua moto il numero 1, quello di campione del mondo, quello che Valentino non aveva mai messo al posto del suo 46. Certo, il numero di Pecco non era un brand con i 46 del dottore, ma voler correre con il numero 1 sulla moto ha un significato particolare. Significa gridare al mondo: il campione del Mondo sono io. Una scelta alla Verstappen che ha lasciato il suo 33 in cantina per un po’. E rivincere con quel numero addosso, significa qualcosa in più. Con una storia destinata a continuare anche se per Pecco gli esami non finiranno mai.

Lui vuole continuare a essere un ragazzo normale e allora ecco che all’orizzonte compare la faccia da vecchio pirata di Marc Marquez, uno che non è riuscito ad avere rispetto neppure del suo corpo. Vinto il primo Mondiale gli hanno messo accanto un compagno di squadra come Enea Bastianini che non era esattamente un camminare sul velluto, ma la sfortuna di Enea è stata così grande che Pecco ha dovuto trovarsi un altro avversario da battere. Vinto il secondo Mondiale si ritroverà nella squadra accanto quel Marc Marquez alla caccia del nono titolo e anche qui non è proprio un favore (anche se Gigi dall’Igna ha chiaramente detto che lui ne avrebbe fatto a meno). Pecco sa bene che anche come bicampione del mondo non godrà di privilegi. In Ducati sono un po’ come Enzo Ferrari: basta che a vincere sia una loro moto e in pista ne hanno così tante che è difficile davvero finisca diversamente. Neppure il tempo di festeggiare, di programmare il matrimonio con Domizia, e per Pecco sarà già tempo di preparare la nuova sfida con Marquez, senza scordare che il suo compagno sulla Ducati ufficiale non vorrà più fare lo spettatore. Pecco adesso meriterebbe di esser guardato in modo diverso. Ma è inutile, continueranno a dire che è troppo normale per essere un campionissimo. Intanto lui vince. E del resto poco gli importa.

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