Foto Ap, via LaPresse

Formula 1

I sabati da campione di Charles Leclerc non continuano mai la domenica

Umberto Zapelloni

Il monegasco allunga la sua serie di mancate vittorie dopo una partenza in pole position: sono 11. Si è stufato di festeggiare il sabato e poi veder trionfare una Red Bull il giorno dopo. Un problema per la Ferrari

Ci sono collezioni e collezioni. Quella di Max Verstappen aggiunge una vittoria all’altra e arriva a quota 51, negli appartamenti occupati dal Professor Prost. Quella di Charles Leclerc allunga la sua serie di mancate vittorie dopo una partenza in pole position. Ormai i successi svaniti sono 18 dopo 22 scatti davanti a tutti. Se a questo punto i successi di Max non fanno più notizia, siamo al 16esimo stagionale, nuovo primato che può ancora essere allungato, gli insuccessi di Charles stanno per diventare un incubo.

Fateci caso, ormai dopo una pole Leclerc non sorride più come prima. Quasi che si sentisse quello che lo aspetta il giorno dopo. Si prende la ruotina Pirelli che premia l’uomo in pole, incassa i complimenti di rito, ma non riesce a essere totalmente felice. ”Quello che conta è la gara”, sta diventando il suo slogan preferito. Si è stufato di festeggiare il sabato e poi veder trionfare una Red Bull il giorno dopo, quando in palio non c’è un ruotino, ma una bella coppa da riempire con le bollicine. Gli è capitato nelle ultime 11 volte di fila. Ormai il record di Arnoux con 13 pole di fila senza successi è dietro l’angolo.

Una serie così, figlia soprattutto delle mancanze di un’auto che perde competitività sulla distanza, rischia di diventare un problema anche nella testa di un pilota. Non ci vuole nulla perché una statistica si trasformi in un incubo. La partenza al rallentatore messicana darebbe da pensare, se non fosse che anche Sainz non è scattato come un fulmine. Se il problema fosse soltanto nella testa di Charles, avremmo visto Sainz andare in testa. Invece, alla prima curva davanti a tutti c’era già Verstappen. E tutto questo dopo che, a pochi minuti dal via, Charles ai microfoni di Sky aveva detto: “Se siamo in testa alla terza curva poi ce la giochiamo”. I giochi sono stati rinviati dal suo scatto rallentato e dal crash con Perez che ha eliminato l’eroe di casa. Peccato, perché il ritmo tenuto da Charles fino al cambio gomme (e poi alla bandiera rossa) era migliore del solito.

Gli incubi di Charles si sommano ai problemi della Ferrari che evidentemente parte meno bene della Red Bull. ”Non sono soddisfatto della partenza. Non è questione di gestione, è che siamo partiti male e abbiamo concesso la scia a tutti, perdendo il controllo della situazione. Innanzitutto se parti male perdi terreno dagli altri e perdi la scia…”, l’amaro commento di Fred Vasseur che dovrà lavorare su tutti i fronti. Psicologicamente sui pensieri di Charles e tecnicamente sui problemi della SF-23 che per fortuna fra tre Gran premi andrà in pensione.

Proteggere Charles anche da se stesso è il primo obiettivo del team principal ferrarista. Evitare che le mancate vittorie dopo una pole diventino un tarlo grosso così nei suoi pensieri è il primo obiettivo. Il secondo è sempre lo stesso: dargli una macchina che gli permetta di divertirsi anche sulla distanza di una gara. Oggi non è inferiore solo alla Red Bull, ma anche a Mercedes e McLaren. Con altre nebbie che vanno ad occupare i pensieri di un predestinato sempre più lontano dal soprannome che gli è stato regalato ormai tanto tempo fa.

Di più su questi argomenti: