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il foglio sportivo - that win the best

Quanto sono schizofrenici (e tifosi) i giornalisti sportivi 

Jack O'Malley

Prima o poi ammetterete che Mourinho alla Roma è solo una grande truffa emozional-mediatica

Il turno infrasettimanale è il test supremo e perfetto per misurare la cialtroneria del giornalismo sportivo, specialmente in Italia, of course. Quando si gioca una volta alla settimana, per non parlare di quando c’è l’oscena pausa per le Nazionali, si fa in tempo a dimenticare le cose lette e sentite sul momento d’oro di quella squadra e sulla crisi di quell’altra, su come il tale giocatore sia in forma smagliante e quell’altro non riesca a inquadrare la porta nemmeno per sbaglio, su come la pratica scudetto sia già chiusa e un certo allenatore abbia la squadra contro. Il turno infrasettimanale ci ricorda che i giornali un tempo servivano a incartare il pesce e che internet è pieno di fake news, come piace dire ai democratici impegnati. Quando passa così poco tempo tra una partita e l’altra è impossibile dimenticare le cazzate dette dai giornalisti che la sanno lunga, o ignorare le sentenze talmente definitive da durare quanto una birra nel mio bicchiere.

 

Dopo il turno di domenica scorsa l’Inter era già campione d’Italia in pectore, il Milan claudicante e con i nuovi acquisti che non ingranavano, la Juventus destinata a finire di nuovo ottava ma senza punti di penalizzazione, Sarri incapace di tirare fuori qualcosa di buono dalla sua Lazio, Garcia peggio di Benitez all’Inter post triplete. Come la bellissima che mente e dice “sono brutta”, dopo il turno infrasettimanale di colpo il Milan è fortissimo, l’Inter in crisi e stanca, la Juventus pronta ad agguantare lo scudetto, la Lazio è tornata e il Napoli sembra quello di Spalletti. Sulla sceneggiata napoletana di questi giorni, poi, andrebbe scritto un romanzo: mercoledì mattina Osimhen era dato praticamente in partenza e Kvaratskhelia era diventato un ormai prevedibile bollito con lo scazzo. Poi è arrivato il 4-1 all’Udinese e tutti sono tornati a essere fenomeni, nessuno sa se il social media manager del Napoli è ancora vivo, ma in fondo chissenefotte. 

 

Meno schizofrenia, amici colleghi, non è che se il tifoso medio sui social passa nel giro di un’ora da “siamo dei fenomeni” a “andate a lavorare, merde”, dovete farlo anche voi. Capisco però che ormai il giornalismo sportivo è diventato il giornalismo tifoso, la cronaca delle partite ha lasciato il posto al rutto libero, l’analisi ai titoli lamentosi, l’approfondimento è stato sostituito dal risentimento, certi articoli sembrano post su Facebook (a parte, naturalmente, la Gazzetta dello Sport quando parla del Torino e del suo bel presidente, un santo, un apostolo). Così, mentre aspettate di ammettere a voi stessi che Mourinho sulla panchina delle Roma è una delle più grandi truffe emozional-mediatiche degli ultimi decenni, noi inglesi abbiamo deciso che dal 2028 venderemo in blocco i diritti tv di tutti i campionati dalla Premier alla League Two, con il risultato che le squadre delle serie minori raddoppieranno gli introiti e potranno rafforzarsi. Dai che entro il 2030 le squadre di Serie A saranno forti come quelle della nostra terza serie.

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