Foto Ansa 

Fatiche da divano

Mondiali di atletica e di basket, Europei di volley, Serie A. Che fatica tanto sport

Enrico Veronese

L’italiano medio sta riscoprendo, ancora una volta, che ridurre le dosi di calcio è possibile, senza risentirne troppo. L’alternanza tra Rai due e Rai srport ostacola le abitudini dei boomer

Fine settimana estivo, meteo incerto, birra gelata e divano libero. L’osservatore sportivo praticante negli ultimi giorni è stato al luna park senza muoversi di casa: a dispetto della vulgata secondo la quale gli anni dispari sono funesti durante i mesi caldi, senza Olimpiadi né campionati internazionali di calcio. Complice un’offerta televisiva tanto ricca quanto sconnessa, il turismo last minute ha conosciuto la deterrenza di arcigni rivali nell’atletica leggera, nel basket maschile, nella pallavolo femminile, oltre al già onnipresente pallone principale. Tutti assieme contemporaneamente, e in chiaro: già di prima mattina, il telespettatore si mette in marcia per svariati chilometri con Massimo Stano e Antonella Palmisano, sperando di rinverdire i fasti di Tokyo 2021. La speranza di una medaglia viene parzialmente compensata solo dalla seconda, ma le telecronache appassionate di Franco Bragagna portano a empatizzare con altre atlete e atleti azzurri di vecchio o nuovo conio, le elongazioni dell’eterna Shelly-Ann Fraser, il continuo superarsi di Armand Duplantis.

Le gare conciliano i lavori domestici, in attesa di batterie ove sfoggiare tricolori virtuali: presto le regole più astruse diventano familiari e ci si scopre suggeritori di corsa in curva per Lorenzo Patta, mimando in salotto le mosse che precedono il lancio del disco di Daisy Osakue. Spot pubblicitari a parte, l’alternanza tra Rai Due e Rai Sport ostacola le abitudini dei boomer, e diventa uno choc da horror vacui quando le competizioni allo stadio di Budapest danno appuntamento alla sera: più che altro, perché in concomitanza è prevista anche la disputa del girone eliminatorio degli europei di volley, con la Nazionale sperimentale di Davide Mazzanti che macina set senza concederne alle avversarie. 

Poco male, per il teledipendente mattiniero: lo stop all’atletica diventa lo start della pallacanestro, senza nemmeno dover cambiare canale di nuovo, grazie al servizio pubblico. Dismesse la pista e la pedana, gli occhi sono tutti per i mondiali a spicchi in corso a Manila: sguardi increduli animano la rimonta dominicana, e via a fare calcoli di come riuscire lo stesso a passare il turno in una delle edizioni più dimesse di sempre. 

Lunghe ore senza segnale, prima della ripresa delle ostilità: è la sera il tempio dell’ubiquità, tanto che lo stesso schermo si sdoppia per seguire due finali. Ospitare la kermesse volleystica impone di coprire tutte le partite, anche altrui, con qualche minuto di “buco” nel tourbillon che porta a imprecare per l’attesa o la paura di mancare qualcosa.

Il rischio lisergico, semmai, è di perdere il filo dell’attenzione: immaginando Gianmarco Tamberi che schiaccia a canestro, Alessia Orro nei cento metri e Achille Polonara impegnato a muro. Indici d’ascolto alla mano, l’italiano medio sta riscoprendo ancora una volta, in questo declino d’estate, che –nonostante l’avvio ormai precoce della Serie A – ridurre le dosi di calcio è possibile, senza risentirne troppo.

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