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Romelunovelas

Lukaku alla Roma è il perfetto finale della telenovela dell'estate

Giovanni Battistuzzi

L'attaccante belga torna in Italia e questa volta vestirà la maglia giallorossa, almeno per questa stagione. Il tutto dopo una lunga estate degna di una trama di Dulce Santucci, la rainha das telenovelas

Dulce Santucci, l’autrice televisiva e sceneggiatrice in Sudamerica ai più nota come la rainha das telenovelas, sosteneva che per una telenovela di successo servissero essenzialmente tre cose: un personaggio maschile forte, un duplice o triplice intrigo amoroso, l’illusione che questi potessero finire bene mescolata alla consapevolezza che potesse non essere così. A tutto questo però non doveva mancare una componente esterna allo sceneggiato: un pubblico capace di illudersi. Era per questo che Dulce Santucci passava molto tempo dalle parrucchiere nei quartieri popolari di San Paolo e nelle cosiddette taverne per signore, ossia sale da tè e da ballo per la media borghesia brasiliana. Anche per questo le sue telenovela sono sempre state enormi successi.

Per un lungo periodo della sua vita Dulce Santucci fu grande amica di Rosemeri dos Reis Cholbi, ai più nota come la prima moglie di Pelé. Parlando con lei capì che il pubblico del calcio non era diverso dal suo, la differenza era che era maschile. Scrisse una sceneggiatura per un film sentimentale ambientato nel mondo calcistico: fu un insuccesso clamoroso. Il calcio aveva già le sue telenovela, andavano in scena negli stadi, soprattutto fuori dagli stadi, nei giornali e nelle pagine sportive. Ci sono ancora. E’ cambiato solo il soggetto: oggi il calciomercato batte tutte le altre sottotrame calcistiche, soprattutto d’estate, soprattutto da noi.

L’ultima telenovela di successo ha come protagonista un personaggio maschile forte, Romelu Lukaku; un triplice intrigo amoroso – anche se definire amorosa una trattativa che prevede soprattutto un bel po’ di quattrini è alquanto sciocco –, quello tra lui, l’Inter e la Juventus, con il Chelsea a guardare smanioso di disfarsi di un attaccante che non voleva più; ha dato per due volte l’illusione che tutto potesse finire bene e per due volte la consapevolezza che fosse andato tutto a rotoli. Una telenovela che pareva non permettere un lieto fine.

Poi è arrivata la Roma. Il lieto fine è arrivato, almeno per il momento. Romelu Lukaku giocherà con addosso una maglietta giallorossa questa stagione, poi chissà, si vedrà. Arriva in prestito per un anno al costo di 6 milioni da versare al Chelsea e 7,5 nel conto del giocatore. Se non è amore questo...

Non ci poteva essere soluzione migliore per l’attaccante e per la Roma. Lukaku doveva andarsene da Londra, i giallorossi cercavano una punta, anche perché il muso lungo di José Mourinho era diventato un problema capace di mettere ansia e timore in tutto l’ambiente, soprattutto del tifo. Non ci poteva essere soluzione migliore soprattutto perché ogni buona telenovela che si rispetti, e questa lo è, ha bisogno di un pubblico capace di illudersi e quello giallorosso in questo è speciale, il migliore di tutta Italia. Sa librarsi nei sogni, sa nutrirsi di meravigliose sorti future, incurante di quello che dicono i sedicenti esperti. Ed è un bene, perché solo in questo modo si possono realizzare pensieri stupendi. Come quello di Mou di tornare a vincere, come quello di Lukaku di tornare a segnare a ripetizione, come quello di un pubblico incapace di vivere la propria passione se non in modo totalizzante. Roma è d’altra parte una perfetta illusione, la migliore che ci sia, quella nella quale mille altre illusioni sono in vendita, o concesse gratis. Basta sapere dove girarsi.

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