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l'annuncio

Mirotic all'Olimpia Milano è l'acquisto che può spostare gli equilibri dell'Eurolega

Umberto Zapelloni

La squadra allenata da Ettore Messina ha fatto il colpo dell'estate, prendendo l'ex giocatore Nba. Armani: "Un regalo per i tifosi". Ora il grande obiettivo è la conquista del titolo europeo

L’Olimpia Milano ha fatto il colpo dell’estate. L’acquisto che cambia gli equilibri dell’Eurolega e va a completare un roster che dovrà obbligatoriamente puntare alle Final Four di Berlino. Il sito ufficiale dell’Eurolega lo ha definito “A HUGE off-season move”. Un trasferimento enorme. Nikola Mirotic è un po’ come l’Ibrahimovic giovane. Uno che fa la differenza. Con il vantaggio che a 32 anni nel basket si può ancora spostare il mondo se sei fatto di quella pasta lì. Mirotic, montenegrino di nascita ma spagnolo di passaporto, è un’ala grande di 208 centimetri che nelle sue sei stagioni (e un pezzo) in Nba ha tenuto i 24,2 punti di media e, una volta stufato di giocare in America ha firmato il contratto più ricco mai visto in Spagna: 27 milioni di euro in tre anni che poi causa Covid sono stati spalmati fino a che alla fine della scorsa stagione il Barcellona è uscito dal contratto perché il club era in piena ristrutturazione finanziaria.

Per i grandi club europei l’arrivo di Mirotic sul mercato ha avuto l’effetto di una cassa di birra dopo una gita al sole. Ci si sono buttati tutti quelli con il budget adeguato. Partizan e Panathinaikos hanno messo sul piatto un contratto da tre milioni di Euro. L’Olimpia è stata alla finestra. Si è mossa con furbizia e la sicurezza di avere due asset imbattibili da offrire: un marchio come Armani che non ha bisogno di spiegazioni e un tecnico come Ettore Messina che non ha bisogno di presentazioni anche perché il Mirotic giovane lo aveva già avuto al Real Madrid. Lavorando lontano dai riflettori lo ha convinto facendogli firmare un contratto fino al 2026 per una cifra inferiore a quella che offriva la concorrenza. Milano ha sforato il tetto che si era prefissata, ma ne valeva la pena.

Significa molto il fatto che nel comunicato ufficiale dell’ingaggio sia riportato anche il benvenuto di Giorgio Armani: “Quando si è manifestata la possibilità di portare Nikola Mirotic a Milano, io e Leo Dell’Orco ci siamo detti che avremmo dovuto fare tutto il possibile, pur rispettando i nostri principi, per trasformare questa opportunità in realtà. Mirotic è un campione di provate qualità e una persona speciale. Siamo riusciti a conquistarlo grazie alla credibilità che in questi anni abbiamo costruito con il grande lavoro svolto tutti insieme dentro e fuori dal campo. Portarlo all’Olimpia è un regalo che i nostri tifosi apprezzeranno ed è una grande opportunità per tutta la squadra. Siamo anche convinti che Mirotic si sentirà a casa qui con noi e, come altri campioni prima di lui, sarà felice di aver scelto Milano”.

 

È l’ennesimo regalo di Armani a Milano. Un regalo fatto per vincere la grande coppa che manca dai tempi di Peterson e poi di Casalini. Mirotic lo sa e anche per questo ha accettato la sfida. Vuole essere lui l’uomo che riporterà a Milano una coppa che finora neppure lui ha mai vinto: “Sono felice –  ha fatto sapere Nikola – di entrare a far parte di questa grande famiglia che è l’Olimpia Milano e di poter contribuire a rendere sempre più competitiva questa squadra e questa prestigiosa società. Cercherò di dare tutto il mio meglio per ricompensare la fiducia che il Signor Armani e il Presidente Dell’Orco mi hanno dimostrato. Sono anche molto contento di tornare a giocare per coach Messina che ho incontrato quando ero agli inizi. Sono certo che la prossima sarà una stagione divertente e che i nostri tifosi saranno orgogliosi di noi”. Prendete il quintetto Pangos, Baron, Shields, Mitotic e capitan Melli. Mette i brividi. Dopo aver vinto lo scudetto numero 30, ma aver fallito la campagna europea, Milano ha calato l’asso. Di più non si poteva chiedere ad Armani che resta un proprietario innamorato della sua squadra e vuole a tutti i costi portarla sul tetto d’Europa. Adesso tocca a Messina. Anche lui è in cerca di riscatto in Europa perché neppure a uno come lui vincere in Italia non può bastare.

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