nel regno unito

A Silverstone la Ferrari mai così male dal 2010. Vince il solito Verstappen

Fabio Tavelli

In Inghilterra vince ancora il campione del mondo. Male Le Clerc e Sainz

Ci sono cinque scuderie davanti alla prima Ferrari dopo la bandiera a scacchi a Silverstone. Peggior risultato della Scuderia in UK dal 2010, Leclerc nono e Sainz decimo. Due Red Bull, e va bene, due Mc Laren, e va un po’ meno bene, due Mercedes, ops, una Aston Martin e una Williams. Ecco, che una Williams, quella del valoroso Albon, possa stare davanti ai due in rosso è qualcosa che raggela le speranze che il Gran Premio d'Austria aveva legittimamente generato. D’accordo, sono circuiti diversi. Però gli aggiornamenti li portano anche gli altri e a parte il solito, invincibile, Max Verstappen i valori dietro al Campione del Mondo si stanno livellando.

 

E’ stato un Gran Premio a tinte fortemente inglesi perché una Mc Laren così è la vera grande notizia di giornata, esattamente come un podio due terzi britannico. Evento che non si verificava dal 1999. Norris al semaforo verde è riuscito a mettere dietro Sua Maestà ed anche il suo compagno di team Oscar Piastri ha subito dato l’idea di essere degno della partita. Non aveva fatto però i conti con il leone Lewis e con una safety car che lo ha rimesso dietro al sette volte campione del Mondo. Stupendo il duello tra Norris e LH dopo la ripartenza, 480 mila persone in piedi in autodromo a spellarsi le mani forse nemmeno sapendo bene per chi dei due tifare. La Formula 1 di oggi mette di fronte generazioni lontanissime, Hamilton e Alonso sono gli zii della muta di giovani virgulti che sgomitano con loro. Al gran ballo di giornata con il primo God Save the King a Silverstone è mancato forse solo George Russell, sempre aggressivo ma solo in grado di passare Leclerc (sorpasso per altro molto ben fatto) con una mescola di vantaggio dopo l’uscita della safety. Di Russell regge però la profezia sulla possibilità della Red Bull di vincere tutte le gare della stagione.

 

Al momento siamo a dieci su dieci, sei inni olandesi nelle ultime sei. Verstappen darebbe la vittoria nella classifica costruttori anche se corresse senza Perez, capace almeno di risalire dalla quindicesima alla sesta posizione.  Oltre alla delusione per il nono e decimo posto finale alla Ferrari andrà anche verificata la strategia visto che i due della rossa sono stati i primi a rientrare ai box per cambiare la gialla e mettere la bianca mentre gli altri stavano allegramente fuori senza degrado. Ora ci sono ancora due gare prima della pausa estiva. Prima a Budapest e poi a Spa. Due circuiti molto diversi dove probabilmente assisteremo ad altri rimescolamenti in zona podio. Difficile, difficilissimo però che qualcuno possa togliere la prima posizione a Max Verstappen. Eppure sarà interessante vedere se Aston Martin (che porterà aggiornamenti), principalmente Alonso, riuscirà a tornare in lizza per il podio e soprattutto se la Mc Laren confermerà di essere tornata dove il suo rango impone. Così come sarà molto utile alla Ferrari capire se quel che si è visto in Canada e Austria vada rubricato come una parentesi felice. E’ chiaro che tornare da Silverstone con un nono e decimo posto, risultati generati da una cattiva prestazione e non da eventi imprevedibili, rimette la Scuderia in quello stato di frustrazione che sembrava poter essere dimenticato. Ed invece pare proprio che la traversata del deserto sarà ancora lunga.

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