Paolo Scaroni intervistato da Giuseppe Pastore e Umberto Zapelloni

Il Foglio a San Siro

Paolo Scaroni ci spiega perché al Milan serve un nuovo stadio

"Dobbiamo puntare sulla corporate hospitality, gli incassi sono la benzina del Milan", dice il presidente rossonero all'evento del Foglio a San Siro. "Crediamo ancora nella finale di Champions. Leao? Fiduciosi per il rinnovo. Zlatan? Se lui vuole, continua con noi"

Delusione sì, “perché il Milan nel bene e nel male regala emozioni uniche. E ieri è stata una serata storta”. Ma la parola d’ordine è fiducia: “Sono convinto che al ritorno avremo ancora energie”, garantisce Paolo Scaroni, il presidente dei rossoneri intervenuto all’evento del Foglio a San Siro (segui qui la diretta). “Non considero affatto la partita chiusa: continuiamo a credere nella finale, lo dice anche Pioli”. E in ogni caso, Milano può festeggiare il grande ritorno ai vertici del calcio europeo. “Il derby di Champions ci ha portato 10 milioni e 462mila euro di incasso”. Scaroni ci tiene a sottolineare la cifra: alta, ma potrebbe essere di più. “Gli incassi sono la benzina della nostra macchina Milan. Con un nuovo stadio sarebbe tutto diverso”. 

 

Il presidente ribadisce cosa manca al Meazza: “La possibilità di fare una corporate hospitality adeguata. Una struttura moderna ci avrebbe permesso di vendere biglietti alle aziende, che usano i grandi eventi per i loro clienti, e dunque venderli a 5mila euro l’uno. Come fanno gli altri top club europei. Anche l’Inter lo sa bene: occorre una nuova struttura in grado di accogliere spettatori corporate e offrire maggiore qualità a quelli ordinari”. Ormai la questione stadio è una chimera. “Noi e l’Inter teniamo in mano il dossier San Siro. Ne parleremo col sindaco in settimana: ogni ulteriore passaggio col comune significa maggiori costi e minore attrattività economica. In parallelo, non rinunciamo a studiare le alternative”, Scaroni non specifica quali, “al di fuori del comune di Milano. Costruire in quest’area è diventata un’impresa titanica. Opposizioni agguerrite e vociferanti proliferano ovunque, costringendo a compiere dei passi indietro. La nostra deadline? Entro l’estate prenderemo la decisione finale”. 

Intanto però il progetto Milan non smette di crescere. “Occuparsi di una squadra di calcio implica due montagne da scalare, strettamente correlate: risultati sportivi ed economici”. Scaroni si guarda indietro. “Penso che in buona parte ci stiamo riuscendo. L’anno scorso abbiamo vinto lo scudetto e ci siamo confermati in Champions. Quest’anno siamo in finale e puntiamo a riqualificarci. Da un punto di vista aziendale abbiamo fatto altrettanto bene: nel 2023, grazie anche alla Champions, chiuderemo i risultati in utile. Abbiamo incassi da stadio come non abbiamo mai avuto. Tutto sta andando nella direzione giusta”. 

 

Anche se questo è stato l’anno del Napoli. “De Laurentiis non è stato bravo, di più”, i complimenti del collega. “Ha chiuso la campagna acquisti in attivo, comprando Kvaratskhelia: un giocatore straordinario che altri non avevano nemmeno identificato. Ha allestito una squadra forte, anche quando ha perso contro di noi ha giocato benissimo. E oltre a tutto ciò ha raggiunto lo scudetto. Una stagione esemplare”. Il Milan guarda già alla prossima. “Il rinnovo di Leao? Non è nelle mie mani, se ne occupano Furlani e Maldini: ma siccome li vedo sorridenti, sono ottimista anch’io. De Ketelaere? Gli addetti ai lavori confidano che il suo acquisto darà i suoi frutti. Non c’è un piano b: aspettiamo Charles. La pazienza è una delle nostre virtù, del nostro stile Milan. Noi non protestiamo e non cerchiamo scuse: anche ieri, Pioli mica si è aggrappato all’assenza di Leao…” 

Certo è che questo euroderby, atteso da vent’anni, è un evento straordinario. “E mediaticamente importante, anche all’estero. Ci ha dato quel lustro che mi auguro contribuisca ad accrescere il valore dell’intera Serie A: siamo un campionato appassionante e competitivo. E ora in lega, sulla prossima negoziazione dei diritti tv, comincio a sentire qualche vena di ottimismo che qualche mese fa non c’era”. 

Il gran finale è su Zlatan: “Se lui sta bene deve continuare a giocare e giocare al Milan”, annuncia Scaroni. “Credo che Ibrahimovic qui si trovi bene: è un grande appassionato rossonero, lo vedo molto coinvolto, anche quando assiste alle partite. Dipenderà da lui”. Il futuro del presidente, invece? “Sono tifoso del Milan: non voglio rinunciarvi, non voglio interrompere questo percorso iniziato nel 2018. C’è il tema stadio, ho ancora voglia di fare le tante cose che restano e continuare a migliorare i nostri risultati. Ma sempre coi conti in ordine”.