Alessandro Antonello con Umberto Zapelloni e Giuseppe Pastore sul palco del Foglio a San Siro

Il Foglio a San Siro

Milan-Inter è stata una festa, ma "San Siro mostra lacune in queste occasioni", dice Alessandro Antonello

"I fatturati da stadio dei top club europei si attestano sui 120/130 milioni, quelli di Inter e Milan sui 70, il nuovo impianto coprirebbe il gap", ha detto il ceo corporate dell'Inter aIl Foglio a San Siro

C'è ancora clima di festa a San Siro, almeno per Alessandro Antonello, ceo Corporate dell'Inter, ospite dell'evento Il Foglio a San Siro (qui potete seguire la diretta dell'evento). È il giorno dopo la vittoria nerazzurra nel derby  di Champions: “Una bellissima prestazione. I ragazzi hanno dato lustro alle loro capacità, partiamo da buone speranze per il ritorno”.Nonostante il risultato però, non si nasconde qualche rammarico: “C'è stato il record di incasso e al ritorno probabilmente lo supereremo. I club hanno mostrato grande capacità organizzativa fuori dal campo, ma San Siro mostra lacune in queste occasioni. Mancano servizi idonei che ci permetterebbero di ottenere risultati migliori”.

Il tema-stadio tiene banco: “Negli studi per il nuovo impianto, abbiamo provato quanto migliorerebbe la capacità di generazione dei ricavi. I fatturati da stadio dei top club europei si attestano sui 120/130 milioni, quelli di Inter e Milan sui 70, il nuovo impianto coprirebbe il gap”. Novità potrebbero arrivare già nei prossimi giorni: “Il percorso è iniziato quattro anni fa, ma è inutile negare i rallentamenti. Venerdì ci sarà un incontro con sindaco e sovrintendente sul vincolo storico-artistico del secondo anello che dovrebbe scattare dal 2025, ci auguriamo risposte”. Nel caso non dovessero essere positive, Antonello non esclude nessuna possibilità: “Riteniamo che San Siro sia la location migliore e continuiamo ad approfondire il dossier, ma se l'amministrazione non darà certezze, anche noi abbiamo alternative per costruire altrove”.

La costruzione del nuovo stadio rappresenterebbe un ulteriore successo per la proprietà: “Dopo sette anni, dando continuità nel lavoro, è stata riportata l’Inter ai livelli che gli competono dentro e fuori dal campo. Zhang è un presidente dedito al lavoro, maturo e che aiuta molto nella gestione del quotidiano. Stare al suo fianco è un piacere, ci dà indirizzi e visioni nuove grazie alla sua giovane età”. Oltre ai trofei vinti, Antonello evidenzia i miglioramenti del brand-Inter: “È cresciuto molto, abbiamo 500 milioni di tifosi nel mondo. Miriamo a essere un'icona sia sportiva che a costruire un intero sistema valoriale. Lo testimoniano gli accordi con alcuni marchi del lusso italiano”.

Alcuni accordi però non hanno funzionato, come quello con l'insolvente main sponsor Digital Bits, scomparso dalle maglie da qualche partita: “C'è molto rammarico, stiamo lavorando per trovare immediatamente un nuovo partner. Non è bello arrivare in semifinale in questa situazione, anche se la maglia vintage senza sponsor ha i suoi estimatori”. Anche perché la sostenibilità finanziaria resta l'obiettivo principale: “Il nostro massimo investimento ha coinciso con l'avvento della pandemia. Quest'anno stiamo rivedendo risultati positivi anche grazie a quelli sportivi, per il futuro sarà fondamentale qualificarci in Champions”. Un futuro ancora con Suning? “L'Inter suscita interessi, se la proprietà accetterà nuove partnership saranno esclusivamente per il bene del club”.