Torna la Serie A, nel ricordo di Mondonico

Leo Lombardi

Atalanta e Torino, le società che l'allenatore scomparso giovedì aveva reso grandi, ricorderanno il "Mondo" prima del fischio d'inizio. Cosa c'è da sapere sulla 30esima giornata di campionato

BOLOGNA-ROMA

(sabato ore 12.30, arbitro Irrati di Pistoia)

Per la Roma è la settimana dei quarti di Champions e della sfida impossibile con il Barcellona. La trasferta di Bologna rappresenta un buon approccio: avversaria che ha raggiunto i propri obiettivi, possibilità di una partita utile a entrare in clima europeo dopo la sosta. Un successo, poi, lenirebbe le pene di patron Pallotta, ormai più impegnato a smentire i giornali che a gestire la società.

ATALANTA-UDINESE

(sabato ore 15, arbitro Pairetto di Nichelino)

Mondonico/1. Bergamo era stata una tappa breve come giocatore (due partite) ma fondamentale come allenatore. Qui Mondonico coglie la promozione al primo colpo nel 1988, qui – soprattutto, e sempre in quell'anno – conduce una squadra di serie B fino alla semifinale di Coppa delle Coppe, persa contro il Mechelen (o Malines, come si diceva allora). Per questo, ma non solo, si è creato un legame speciale con l'Atalanta e la sua gente. Non a caso il presidente Percassi è stato tra i primi ad accorrere a casa Mondonico dopo la morte del tecnico. E il ricordo dello stadio, si può già dire senza esitazioni molte ore prima del match, toccherà il cuore.

CAGLIARI-TORINO

(sabato ore 15, arbitro La Penna di Roma)

Mondonico/2. Quanto iniziato a Bergamo, in Europa, il tecnico lo ha portato alla quasi compiutezza con il Torino. Quasi perché la finale è arrivata, ma la vittoria no. In quel 1992 i granata arrivano all'ultimo atto contro l'Ajax e in 180 minuti escono sconfitti senza perdere, per colpa dei pareggi, dei gol presi in casa, dei pali e delle traverse centrate ad Amsterdam, dove Mondonico sollevò l'iconica sedia. Era stata una coppa persa dopo aver eliminato in semifinale il Real Madrid, è stato il punto più alto (fatto salvo lo scudetto) raggiunto dal Torino post-Superga. Visto quello attuale, rischia di restare tale ancora a lungo.

FIORENTINA-CROTONE

(sabato ore 15, arbitro Valeri di Roma)

Martedì e mercoledì la serie A torna in campo per un insolito turno di recupero e in orario ancora più insolito: alle 18.30, per non dare a fastidio alla Champions. Un passaggio obbligato, visto che si tratta della giornata rinviata per la morte improvvisa di Astori. Dopo quella domenica mattina la Fiorentina ha ottenuto due vittorie in altrettante gare, scoprendo nel dolore la fiamma per dare un nuovo significato alla stagione.

GENOA-SPAL

(sabato ore 15, arbitro Giacomelli di Trieste)

Il confronto più interessante avviene a un centinaio di metri di distanza, da una parte Perin e dall'altra Meret. Il portiere del Genoa sta entrando nella categoria dei giovani-vecchi: a 25 anni è un veterano, a 25 anni deve dare una svolta alla carriera. Da dietro, infatti, premono. Non solo Donnarumma, ma anche il 21enne Meret, che si è ripreso la porta della Spal dopo un infortunio, confermando qualità su cui scommettere a breve.

INTER-VERONA

(sabato ore 15, arbitro Rocchi di Firenze)

Capello se ne va dallo Jiangsu e ci può stare, non è mai scoccato (come per Lippi) il feeling con la Cina. Ma Walter Sabatini che prende cappello e saluta, non è un bel segnale per Suning e per l'Inter. Il dirigente avrebbe dovuto essere il centro motore del nuovo progetto, si è congedato di fronte alla prospettiva di soli acquisti a costo zero. La proprietà dice che tutto va bene, ma Spalletti adesso è un po' più solo. E mercoledì c'è il derby.

LAZIO-BENEVENTO

(sabato ore 15, arbitro Calvarese di Teramo)

Fatti salvi i limiti di Ventura, uno però si pone delle domande. La principale rimane Immobile, implacabile nella Lazio e inguardabile in azzurro. L'ultimo esempio contro l'Inghilterra, con errori sotto porta che ti avrebbero fatto cacciare anche dalla squadra del tuo oratorio. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, il problema è saperlo fare con due costumi differenti.

CHIEVO-SAMPDORIA

(sabato ore 15, arbitro Orsato di Schio)

Nel turno pre-Nazionale entrambe sono andate sotto con le milanesi: il Chievo con parecchi rimpianti contro il Milan, la Sampdoria asfaltata in maniera imbarazzante in casa dall'Inter. Questioni di stimoli, che i veronesi hanno ancora obbligatoriamente per via della classifica pericolante.

SASSUOLO-NAPOLI

(sabato ore 18, arbitro Fabbri di Ravenna)

Prima della sosta si è riaperto un campionato che troppi davano per chiuso: sono bastati il pareggio della Juventus con la Spal e la vittoria faticata del Napoli sul Genoa per rendere tutto possibile. Il problema della squadra di Sarri è ritrovare la continuità, perché lo scontro diretto del 22 aprile a Torino possa avere ancora un senso. E non basta tifare Milan.

JUVENTUS-MILAN

(sabato ore 20.45, arbitro Mazzoleni di Bergamo)

È la prima di Bonucci contro la Juventus, dopo il clamoroso divorzio estivo. All'andata il centrale non c'era per squalifica, a Torino – sostengono i rumors – dovrà scamparla da uno stadio intero. Un uno contro tutti che rischia, però, di distogliere l'attenzione dal confronto in sé. La Juventus non può concedersi distrazioni e il Milan versione Gattuso non è quello malleabile di Montella incrociato all'andata. 

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