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Qualche suggerimento

Che c'è di vero nella nota “invasione” di cimici nei letti. E come difendersi

Jacopo Giliberto

Le cimici dei letti si diffondono perché è cambiato il modo di viaggiare: soste frequenti e il mutamento continuo di località. Attenti alla valigia!

Regola numero uno. Mai appoggiare sul letto la valigia, la borsa, lo zaino. Mai. Anche la persona più igienista del mondo corre il rischio serio di infestare il letto suo e i letti altrui con le cimici. Ecco il tema: la famosa invasione delle cimici a Parigi.

Nei giorni scorsi molti giornali hanno parlato dell’allarme sollevato in Francia per il diffondersi delle cimici dei letti e dell’allerta che ha coinvolto anche le attività della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. Secondo un recente rapporto dell’Anses, l’agenzia francese per la sicurezza sanitaria, le cimici dei letti sono costate alle famiglie francesi 230 milioni di euro all’anno tra il 2017 e il 2022. Ma pure in Italia la piaga è velocissima. C’è chi ha indicato la diffusione del parassita nella maggiore resistenza di questi insetti ad alcuni insetticidi (in parte è vero), che ha accusato l’importazione al seguito dei migranti (uno fra i molti falsi diffusi dai razzisti, ma c’è un elemento minuscolo di verità), chi ha fantasticato con supponenza sui cambiamenti climatici. È più facile e basico. Le cimici dei letti si diffondono  perché è cambiato il modo di viaggiare per lavoro o per piacere: soste frequenti e il mutamento continuo di località.  

Le cimici dei letti non sono quelle brutte e importune cimici verdi o marroni che entrano dalle finestre e ronzano per casa, puzzolenti quando vengono schiacciate. Le cimici dei letti sono animaletti quasi invisibili che stanno impestando sempre più case di moltissimi italiani inconsapevoli. Questa infestazione si sta diffondendo in modo impressionante. Non c'entrano l'igiene della casa, la presenza di animali domestici, la ricchezza o la povertà di chi vi abita: questi parassiti sono democraticissimi e non fanno alcuna distinzione fra una casa pulita o una sporca, fra tuguri e loft, fra numero di stelle dell’albergo. La cimice dei letti, cimex lectularius, è un insettino quasi invisibile simile a una pulce. Si nasconde nella cucitura del materasso dell’albergo, nella slabbratura della carta da parati, dietro la placca dell’interruttore in camera, nella fessura della testiera, nella giuntura delle zampe del letto, dietro la cornice del quadretto alla parete, nella piega del divano del soggiorno e in mille altri luoghi simili. A casa propria, oppure nella cuccetta del traghetto, nella camera d’albergo, nel b&b, sulla poltrona del treno.

Quando fa buio, l’insetto esce dal nascondiglio e punge la persona addormentata per succhiarne il sangue. Nel succhiare, la cimice s'ingrossa e diventa scura per l’addome pieno di sangue. Poi si ritira nel nascondiglio a digerire. La persona morsicata sente solamente il prurito simile al morso di una zanzara. In pochi giorni la cimice fa le uova, e dopo poche settimane quei pochi insetti iniziali si trasformano in una colonia di insetti che infestano non solamente il materasso ma anche gli altri letti, i divani e il resto della casa. Come combatterle? Il primo segnale della presenza del parassita sono macchioline nere o marroni sul materasso o sul coprimaterasso, soprattutto vicino agli angoli. Le macchioline sono le cacchette di sangue digerito.

Nelle infestazioni più serie, questi segni sono presenti in modo assai più diffuso; per esempio, sul cuscino della poltrona in soggiorno. Una lotta temporanea in attesa di una disinfestazione definitiva si può fare lavando con un programma intensivo ad alta temperatura (meglio 79-90°) abiti, federe, lenzuola e foderami. Gli oggetti non lavabili in lavatrice possono essere surgelati per qualche giorno nel freezer. Ma questi rimedi non uccidono gli animali annidati nelle cuciture del materasso e dietro la placca dell’interruttore. E gli insetticidi possono poco. Gli specialisti ricorrono alla temperatura caldissima (soffi di vapore secco) o bassissima (azoto liquido), unici rimedi davvero efficaci. Attenti alla valigia! Un tempo, il viaggio con molte soste e molti letti era riservato ai commessi viaggiatori e poche altre persone. Chi faceva vacanze, era in genere molto stanziale: la pensione in villeggiatura, la casa dei nonni al paese. Oggi l’esempio classico di infestazione da cimici avviene nei luoghi dove si alterna un gran numero di persone: la retina dei bagagli del treno, la cuccetta della crociera, la camera d’albergo. Possono essere luoghi di un’igiene specchiata ma non c’è rimedio alcuno, basta che un altro viaggiatore poco prima abbia posato sul letto o sulla poltrona il trolley infestato.

La dinamica classica è: uno zainetto contaminato viene posato sul sedile del treno, la cimice si trasferisce dallo zainetto alla poltroncina del treno, un passeggero vi si siede, la cimice si nasconde nella cucitura dei pantaloni, tornato a casa il viaggiatore posa i pantaloni sul letto. Zac. Infestato. Il viaggiatore posa sul letto dell’albergo la valigia per ripiegarvi gli abiti e partire, e insieme con la valigia porta con sé qualche insetto nascosto dietro la cerniera, alcuni dei quali infesteranno i letti successivi del viaggiatore, e il fatto che l’albergo si accorga di avere subìto un’infestazione non ferma gli insetti già in viaggio verso altri letti in uno schema ponzi del parassita. 
 

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