L’Independence day di DDV e i tre modi sicuri per perdere soldi Gli uomini che fecero l’impresa. E la politica. Frase della settimana: “Ci sono tre modi per perdere il proprio patrimonio. Il più piacevole è con le donne. Il più rapido è con il gioco. Il più sicuro è con una squadra di calcio”. Tricche tracche e botte per la prima intervista di Francesco Gaetano Caltagirone in tv. I distratti diranno “embè?”, ma la sortita dell’editore del Messaggero a “Otto e Mezzo” (venerdì 28 giugno, con Lilli Gruber su La7) è l’argomento del cicaleccio, la domandona del Salotto capitale in una settimana extralarge per i vivandieri di chiacchiere da impaginare. Che cosa ha in mente? Crippa Gli atti mancati dei borghesi buoni a nulla Mario Sechi 08 LUG 2013
I “due padroni” del Corriere, i regolatori e il “puparo” Bazoli Le parole feroci, i colpi di scena sul mercato, le punzecchiature a distanza fanno sembrare la contesa per il controllo del Corriere della Sera una battaglia personale tra due soci contrapposti, Diego Della Valle (d’ora in poi DDV, avvicinatosi all’influente banchiere Giovanni Bazoli) e John Elkann; destinati allo scontro perché s’intesteranno quote equivalenti della Rcs, società proprietaria del quotidiano. Al di là delle schermaglie delle ultime settimane, tra i disegni divergenti per il “Corriere con due padroni” s’interpongono i tre regolatori del mercato: la Consob (Autorità della Borsa), l’Agcom (comunicazioni), e l’Antitrust (concorrenza). Leggi anche Sechi L’Independence day di DDV e i tre modi sicuri per perdere soldi - Crippa Gli atti mancati dei borghesi buoni a nulla 08 LUG 2013
Gli atti mancati dei borghesi buoni a nulla Gli archivi della memoria sono imperfetti, ma a volte quelli digitali danno una mano per ricordare, almeno grosso modo, come sono iniziate certe cose. Così, cercando l’occorrenza “casta” – in booleana coppia con Stella Gian Antonio, o con l’intercambiabile Rizzo Sergio – nell’archivio storico del Corriere della Sera si apprende che già prima dell’uscita del libro il tic esisteva, pur se embrionale, tanto che il 14 febbraio 2007 si ritrova lo Stella a polemizzare con un Pedrizzi Riccardo, onorevole: “Onorevole, usi la parola giusta: casta. Non ‘categoria’: casta”. Ma era un’occorrenza casuale. In precedenza, il lemma è quasi introvabile. 07 LUG 2013
Calcio e mercato Perché l'arrivo di Tevez alla Juve è anche un tradimento Faceva tenerezza, Carlos Tevez, fasciato in abito scuro e imprigionato da un colletto troppo stretto, aggirarsi per lo Juventus stadium e il museo della Signora in compagnia del presidente Agnelli. Tevez che ventiquattr'ore prima era sbarcato a Malpensa istoriato d'anelli e orecchini, comodo nel suo maglione e con i jeans stropicciati come la sua vita e la sua carriera. Scriveva Borges che gli argentini "discendono dalle navi". Mille patrie e mille storie li hanno condotti sin lì. Ma se a quella lingua di terra poi decidono di legare le loro sorti, allora l'Argentina sa essere una madre generosa che accoglie, dimentica e perdona. Questa volta però, con Tevez sarà più difficile. di Ronald Giammò Redazione 05 LUG 2013
Il Pd e il romanzo del piccione I lettori ci perdoneranno se in mezzo alle mille gustose notizie che continua a offrirci l’estate ci ostiniamo a parlare del roccioso congresso del Partito democratico, con tutte le sue surreali dinamiche interne, i suoi formidabili riposizionamenti quotidiani, le sue romantiche lotte fratricide e le sue appassionanti dispute sulle modifiche del comma A, capitolo Bis, paragrafo C dello statuto del Pd. In altre condizioni, le mosse dei Gianni Pittella, delle Debora Serracchiani e compagnia bella sarebbero state facilmente archiviabili sotto la nota categoria giornalistica degli “scazzi nel Pd”. Leggi Un governo ingabbiato tra piccioni e pitonesse 03 LUG 2013
Parla Roberto Vitale Frustare la borghesia e chiudere Confindustria. O addio ripresa in Italia A forza di commentare i “piccoli passi” compiuti dal governo in politica economica, rischiamo di arrivare – quasi senza accorgercene – davanti al “redde rationem a cui i mercati prima o poi richiameranno l’Italia”. Per questo Guido Roberto Vitale, banchiere d’affari con un’esperienza trentennale, presidente della società di consulenza finanziaria Vitale e Associati, in passato anche presidente di Rcs Mediagroup, è un sostenitore di “cure choc” per il paese. In una conversazione con il Foglio, Vitale legge le vicende più attuali – dalla vita della grande coalizione alla battaglia sul Corriere della Sera, dai rapporti di forza in Europa alla lamentatio continua di Confindustria – come tante sfaccettature di una “crisi di capitali e di cultura”, di “mancata leadership politica” e di scarso “ego e volontà della borghesia”. Marco Valerio Lo Prete 29 GIU 2013
Della Valle fa il prezioso con Rcs, ma chi ora disprezza comprerà nel 2014? L’imprenditore del lusso Diego Della Valle sembra non voler cogliere una ghiotta occasione per diventare l’azionista forte del Corriere della Sera. Rinuncia, per ora, a soddisfare le sue ambizioni. Secondo indiscrezioni raccolte dal Foglio e confermate in mattinata dall’agenzia stampa Adnkronos, il patron di Tod’s non è intenzionato ad aumentare la propria quota di partecipazione nella Rizzoli Corriere della Sera, la società editrice del primo quotidiano italiano, considerata un centro di potere del capitalismo nella quale convivono banche e imprenditori. E’ un segnale, nulla per ora si può dire di definitivo. 28 GIU 2013
Corriere, la resa dei borghesi La resa dei borghesi continua. Diego Della Valle sta abbandonando, salvo sorprese, il progetto di fare l’editore del Corriere della Sera. Costa troppo. Non c’è un quadro di riferimento sicuro per l’esercizio di un potere manageriale, editoriale. La galassia milanese resterebbe una confusa divinità celeste, finanziariamente debole, e l’impresa di razionalizzare il regime dei patti di sindacato nel nome del famoso “nuovo capitalismo”, costruendo un vero fattore di concorrenza identitaria al gruppo De Benedetti, sembra destinata al fallimento. Si torna ai consorzi bancari, a una Fiat più o meno disimpegnata, al reticolo autoparalizzante e pasticcione del gigante di carta senza un vero editore. Brambilla Della Valle fa il prezioso con Rcs, ma chi ora disprezza comprerà nel 2014? 28 GIU 2013
Adesso questo salotto buono (e un po’ malconcio) a chi lo do? Rizzoli Corriere della Sera e Mediobanca, i due salotti buoni della finanza italiana, sono in subbuglio. Non è ancora chiaro chi potrà essere il padrone della società che edita il Corriere della Sera: l’imprenditore Diego Della Valle è attivo ma non si è ancora deciso. Il cda di Mediobanca, invece, ha annunciato venerdì scorso quella che è stata letta dalla stampa come una “rivoluzione”: l’ad Alberto Nagel ha anticipato l’uscita dai patti di sindacato nei quali l’istituto fa da pivot. Mediobanca si è però scoperta debole rispetto ai concorrenti, nazionali ed esteri, nell’attività di banca d’investimento, branca che ha trascurato in passato privilegiando il suo ruolo di “banca di sistema” del capitalismo italiano. 27 GIU 2013
Un padrone al Corriere Diego Della Valle, di seguito DDV, potrebbe diventare padrone o editore del Corriere della Sera. E’ dura, perché nemmeno l’avvocato Agnelli è mai stato editore a pieno titolo del giornalone nazionale al centro da sempre di tutti gli appetiti (ora un po’ meno perché comincia a costicchiare). La logica che portò a un non molto costoso rimpiazzo del Rizzoli in galera fu quella del patto di sindacato, con banche e salotti buoni della galassia del nord, la Fiat di allora in prima fila, impegnati a sostenere l’impresa e all’occorrenza a mungerla, a parte i decisivi risultati di influenza politica (meno forti oggi) ottenibile alla guida di un quotidiano terzo e per definizione altamente e autorevolmente censorio dei vizi cosiddetti della classe dirigente. 21 GIU 2013