Facciata della Sede di Milano Leonardo del Politecnico, in piazza Leonardo da Vinci (foto via Wikimedia Commons)

Niente inglese al Politecnico

Redazione

Gli studenti italiani condannati a restare indietro. La Crusca esulta

L’Accademia della Crusca esulta per la decisione con cui il Consiglio di stato ha deciso che il Politecnico di Milano non può tenere corsi esclusivamente in lingua inglese. “Finalmente è arrivata la pronuncia definitiva che dà ragione totalmente e integralmente alla lingua italiana. Una bellissima vittoria”, ha commentato il presidente dell’Accademia, Claudio Marazzini. Neanche fossero corsi di letteratura italiana, con studi approfonditi sul “Canzoniere” di Petrarca o sulle “Opere” di Lorenzo il Magnifico. Pazienza per quegli studenti europei che magari, invogliati dai corsi in inglese, avrebbero scelto un’eccellenza italiana per perfezionare la propria istruzione. Niente da fare neppure per quei tanti ragazzi italiani che finalmente avrebbero potuto entrare nella contemporaneità, usando correntemente l’inglese –  cioè la lingua universale – per potersi poi presentare a un colloquio di lavoro internazionale quantomeno comprendendo le domande degli intervistatori. Se vorranno impratichirsi con la lingua dovranno fare da soli, perché qui in Italia non è possibile, nell’anno 2018, seguire un corso universitario totalmente in inglese, utile tra le altre cose ad alzare il rating delle università del nostro paese rispetto a quelle straniere (il confronto, si sa, è impietoso). La Crusca – che contribuisce alle carriere future degli universitari italiani spiegando loro il senso di parole quali “petaloso” e ribadendo che i termini “signora” e “signorina” non sono uguali (l’ha fatto qualche settimana fa) – esulta, la qualità dell’istruzione italiana un po’ meno.

Di più su questi argomenti: