Politecnico di Milano, campus Bovisa La Masa

A Milano il Politecnico mette all'asta un po' di Bovisa, per crescere di più

Mariarosaria Marchesano

Sul mercato l’immobile di via Durando, che corrisponde all’attuale Dipartimento di Design. L’obiettivo è coinvolgere un partner immobiliare privato. Prezzo base di partenza 31,1 milioni

Vuole allargarsi nell’area di Bovisa il Politecnico di Milano, che con il suo Polihub (appena premiato tra i tre migliori incubatori universitari al mondo) ha gettato le basi per la creazione di un grande distretto per l’innovazione. Ma gli spazi attuali non bastano. Così è nata l’idea di mettere sul mercato l’immobile di via Durando 38A, che corrisponde all’attuale Dipartimento di Design (che fa angolo con via Cosenz), con l’obiettivo di coinvolgere un partner immobiliare privato. L’asta pubblica per l’edificio è prevista per il 28 marzo con un prezzo base di partenza di 31,1 milioni.

 

Il clima al Poli è di grande attesa, poiché la notizia ha già fatto il giro degli operatori interessati a questo tipo di investimenti che stanno prendendo piede in tutte le capitali europee che cercano di riqualificare e ampliare l’offerta universitaria. Nel caso del Polimi, il fatto di essere direttamente proprietario dell’edificio di sette piani che si sta cercando di valorizzare rappresenta senza dubbio un vantaggio.

 

“In realtà stiamo ridisegnando tutta l’area di Bovisa su cui sono presenti le nostre strutture”, spiega al Foglio il rettore Ferruccio Resta, “gli spazi attuali mal si prestano alle nostre esigenze non solo perché le attività didattiche e di ricerca stanno crescendo tanto, ma anche perché puntiamo a soddisfare la richiesta di servizi connessi con l’ambito universitario, come le residenze per studenti”. Qualche dato aiuta a inquadrare meglio la situazione: il Politecnico ha 42 mila iscritti, di cui 6 mila sono stranieri e altri 12 mila vengono da fuori regione. “L’attuale offerta è di 2.300-2.400 posti letto, noi vorremmo arrivare almeno fino a 3.000”, continua Resta, “Ma questo non è l’unico aspetto che ci spinge a fare questo passo. Ci interessa molto anche il potenziamento dell’incubatore con l’obiettivo di attrarre nuove iniziative imprenditoriali, progettare prototipi, far crescere idee. Insomma vogliamo diventare un grande distretto dell’innovazione e per farlo abbiamo bisogno di un partner di filiera”. Ma che tipo di identikit ha il soggetto giusto? “Vediamo chi si farà avanti con la procedura pubblica che la legge ci impone. Per ora posso solo dire che il prezzo base è stato fissato sulla base di indici e parametri che ci sono stati forniti dall’Agenzia delle entrate”. Non è la prima volta che il Polimi tenta di vendere l’edificio di via Durando che, tra l’altro, si trova proprio di fronte al polo cinese che sarà realizzato dalla Tsinghua University. Un’altra asta, nel 2013, andò deserta. Ma erano, quelli, tempi duri per l’immobiliare. Oggi sul mercato c’è maggiore fiducia e la nuova asta potrebbe avere un esito del tutto diverso.