La Bestia e il dragone. Torna la bufala sul virus prodotto in laboratorio dalla Cina

Salvini, pur di andare contro il governo, è disposto a rimettere in circolo bufale acchiappaclick, ma non si rende conto di sbagliare completamente bersaglio

Torna la bufala sul virus prodotto in laboratorio dalla Cina. E’ probabilmente qualcosa di cui non ci libereremo mai, dato che è difficile, se non si è biologi o virologi, leggere il codice genetico dei virus pubblicati online da tutti i laboratori dove è stato isolato sin dall’inizio della pandemia. La scienza non è per tutti, della scienza, però, avevamo detto che ci saremmo fidati. E poi però arriva Luca Morisi, scova un video di Tg Leonardo (Rai) del novembre 2015, si parla dei benefici della ricerca scientifica sui virus e della sua pericolosità. Si parla di Cina, perché è la Cina che sin dal 2003 (dopo la Sars) investe più soldi nella ricerca dell’epidemiologia e virologia. In ogni caso, il video diventa virale, iniziano i soliti status su Facebook indignatissimi. “La Cina ci ha mentito? Vogliamo la verità!”.

 

La verità – che da mesi è pubblica – è che il virus che si sta diffondendo nel mondo è naturale, non ha nessun “segno” di ingegnerizzazione. La Bestia di Matteo Salvini, pur di andare contro il governo, è disposta a rimettere in circolo bufale acchiappaclick, ma non si rende conto di sbagliare completamente bersaglio.

 

Per fare opposizione seria, bisogna avere un obiettivo politico preciso. Per esempio, chiedere alla leadership cinese dove sono finiti gli attivisti che raccontavano Wuhan nei giorni dell’epidemia, e non se hanno provato ad autodistruggersi con un’arma biologica.

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