Lettera di 130 scienziati sulle ultime fake news (e analisi) contro i vaccini
“La salute dei cittadini passa anche attraverso la corretta informazione”. Dopo le “analisi choc” dei free vax di Corvelva pubblicate dal Tempo, i ricercatori dicono: basta con il pericoloso allarmismo
Roma. Qualche settimana fa il quotidiano il Tempo ha pubblicato in prima pagina i risultati di alcune “analisi choc” sui vaccini, effettuate dall’associazione free vax Corvelva e finanziate dall’Ordine dei biologi. Secondo questo presunto scoop nei vaccini analizzati sarebbero assenti gli agenti immunogenici, ovvero i componenti che dovrebbero proteggere dalle malattie, e invece sarebbero addirittura presenti sostanze improprie come i diserbanti. Si tratta di una fake news di cui il Foglio ha parlato in un articolo (del 28 dicembre) in cui Enrico Bucci spiegava tutti gli abbagli e gli errori metodologici di quelle “analisi choc” (che un bravo e corretto ricercatore avrebbe evitato): un giudizio condiviso anche dai biotecnologi di Anbi e dalle 14 società scientifiche riunite nella Fisv - Federazione italiana scienze per la vita (che rappresenta oltre 7 mila ricercatori).
Adesso, contro lo studio scandalistico di Corvelva sui vaccini e contro gli organi d’informaizone che ne hanno dato ampia diffusione, arriva la netta presa di posizione di un nutrito gruppo di professori e medici italiani che lavorano nel nostro paese e all’estero. Sono oltre 130 ricercatori e scienziati che il mondo ci invidia. Tra di loro c’è chi è riuscito a trovare il modo di guarire i malati di leucemia, chi ha dedicato la vita allo studio del funzionamento dei neuroni, chi ha introdotto nuove terapie per i tumori solidi, chi è sulla frontiera della genetica molecolare, chi è un punto di riferimento internazionale per la ricerca sulle staminali. L’elenco è troppo lungo per spiegare chi sia e cosa faccia ognuno di loro, ma si può ben dire che tutti insieme portano alta la bandiera della ricerca italiana nel mondo. Tutti insieme hanno scritto una lettera per dire poche, semplici cose: non credete a chi, per raggiungere quanti più lettori possibile e accumulare clic, va dietro alle finzioni di chi ha bisogno di dimostrare una tesi precostituita, per la propria stessa esistenza o perché interessato in altri modi. La ricerca e il controllo sui vaccini sono cose troppo serie per lasciarle nelle mani di chi intende finire sui giornali soffiando sulle paure dei cittadini.