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Roma Capoccia

Luminarie e addobbi stradali già a novembre. “Del tutto inutili”, dice Castroni

Gianluca Roselli

I negozi si affrettano a decorare con ghirlande, alberelli e muschio, forse pensando di aumentare le vendite, ma non si rendono conto che è controproducente

Ogni anno sempre prima. Che, con il meteo di Roma, crea un effetto distonico tipo Natale a Los Angeles, con babbi Natale, pupazzi di neve e 25 gradi. Parliamo di luminarie e addobbi natalizi che, tendenza dell’ultimo quindicennio, i negozi anticipano sempre più, pensando forse che così si sconfigge la crisi e s’invoglia la gente all’acquisto. Ma nessun dato lo conferma. Quest’anno già inizio novembre sono comparse ghirlande, muschio e alberelli. “Anticipare troppo non serve a nulla, anzi è controproducente. Si dà un segnale di crisi: metto le luci così spero di vendere di più perché sono in difficoltà. Con l’effetto che poi non vendi né prima, né dopo”, osserva Roberto Castroni, titolare del negozio di prelibatezze alimentari a Via Cola di Rienzo. “È giusto partire prima, intorno al 25 novembre, ma senza esagerare, perché l’atmosfera di festa deve essere circoscritta e non infinita. Al momento giusto, però, le luci fanno aumentare le vendite del 10 per cento”, continua Castroni.

   

Dopo tre Natali al buio, quest’anno le luci torneranno su Cola di Rienzo grazie a Toyota e altri sponsor, grazie soprattutto all’impegno dei negozi storici ma non dei grandi marchi dello shopping, che si sono defilati. Cambio di sponsor, invece, per le luci in centro: a Via Condotti arriva Renault, mentre Dior si prenderà cura di Piazza di Spagna, con un albero di 12 metri che sovrasterà la scalinata di Trinità dei Monti. Il famigerato “spelacchio” di raggesca memoria trasmigrerà da Piazza Venezia a Piazza del Popolo, causa cantieri. “Accenderemo il 30 novembre, ci sarà un evento con il sindaco Gualtieri”, fa sapere Gianni Battistoni, patron dell’omonimo marchio di abbigliamento e presidente dell’Associazione Via Condotti. “Luci e addobbi non vadano anticipati troppo: l’atmosfera natalizia va creata al momento giusto, altrimenti la festa perde il suo fascino. Vederle già a inizio novembre mette tristezza e non invoglia gli acquisti”, sostiene Battistoni.

 

Del resto una regola per i negozi non c’è: ognuno fa come gli pare. Il Campidoglio non si occupa nemmeno delle luminarie stradali, lasciando la questione ai municipi (che non hanno soldi) e ai commercianti. Quest’anno però il comune ci ha provato, con un bando per le luci in periferia, andato deserto. Ci si è messa una minima toppa sempre con Renault, che metterà alberi in 10 piazze in periferia, e Dior, che si occuperà dell’illuminazione per 7 chilometri di strade fuori dal centro.

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