(foto Ansa)

roma capoccia

L'incontro della concordia tra Gualtieri e Schlein (dopo il gelo iniziale sui rifiuti)

Marianna Rizzini

Testaccio dream. Il sindaco e la segretaria uniti in nome della contrarietà "ai tagli del governo", in vista della piazza dell'11

La magia la fa il quartiere Testaccio. Anzi: lo storico circolo pd di Testaccio, quello che esorta ogni segretario, tra cui l’uomo della porta accanto (in senso geografico) Enrico Letta, a ripartire dalla base. E stavolta il Pd riparte ricomponendo plasticamente, nella sala gremita del circolo, la tensione sotterranea tra la segretaria Elly Schlein e il sindaco Roberto Gualtieri, a inizio anno non proprio concordi sul termovalorizzatore, progetto cui Gualtieri ha sempre tenuto molto, nonostante la relativa indigeribilità dello stesso per una parte del Pd e per Avs. Poi Schlein aveva trovato una soluzione a metà strada: “Scelta già fatta” (nel senso di: non da noi), aveva detto. E però, complice la nouvelle vague di concordia lanciata da Claudio Mancini, plenipotenziario dem romano molto vicino a Gualtieri (un paio di settimane fa proprio Mancini ha chiamato il partito locale all’unità contro una destra “che non è fatta di scappati di casa”), e vista l’agenda autunnale dell’opposizione, il sindaco e la segretaria si sono fatti vedere insieme, anche se arrivando separati, alla presenza dei segretari del Pd romano e laziale Enzo Foschi e Daniele Leodori e della coordinatrice schleiniana Marta Bonafoni, nome potenzialmente candidato a un ticket per le Europee con l’ex governatore Nicola Zingaretti.

 

Ed ecco l’abbraccio ideale tra Schlein e Gualtieri, in nome della piazza dell’11 novembre “contro i tagli del governo”.  “Magari qualcuno sperava di non vedere più il Pd, dopo la sconfitta, ma siamo tanti”, diceva la segretaria. “Ringrazio il segretario romano Foschi ed Elly Schlein per essere qui”,diceva Gualtieri, “con me stanno conducendo la sfida di riformare Roma”. E lo scambio di amorosi sensi politici continuava: “Ringrazio il sindaco di Roma perché è battagliero e ha dimostrato che abbiamo tanti motivi per essere in piazza insieme”, rispondeva Schlein, collegandosi alle parole di Gualtieri, anche commissario per il Giubileo: “Siamo a un tornante drammatico sotto il profilo sociale e democratico. Questa proposta di riforma costituzionale è inaccettabile”. E s’intravedeva la nuova comunanza d’intenti, dopo gli inizi non caldi della primavera scorsa: se il sindaco sottolineava la contrarietà all’austerity imposta ai comuni dal governo, Schlein partiva lancia in resta contro la legge di Bilancio. E la piazza riaccoglieva entrambi sorridenti, verso la prossima tappa della pax interna. 

Di più su questi argomenti:
  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.