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Roma Capoccia

Il sindaco si scusa per i cumuli e sogna (non con tutti i dem) il termovalorizzatore

Marianna Rizzini

Nonostante la missione di ripulire Roma si stia rivelando quasi impossibile, Roberto Gualtieri punta alla realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione

La grande monnezza, monnezza story: la spazzatura periodicamente ispira titoli e satira, specie nella capitale, dove il tema ricorre, e soprattutto rincorre sindaci dei più diversi schieramenti. Tanto più il sindaco dem Roberto Gualtieri — che sulla soluzione del problema aveva speso parole ottimiste a inizio mandato, nell’autunno del 2021, quando si era presentato promettendo di “pulire Roma entro Natale”. Missione quasi impossibile nella città dei cassonetti strapieni e della differenziata a intermittenza, ma Gualtieri si era riscattato dalle critiche degli avversari, subito piovute sul suo capo, rilanciando con l’annuncio di voler dotare Roma di un termovalorizzatore, progetto oggi portato avanti con grande convinzione dal sindaco e un po’ meno dall’area schleiniana del partito. “Avremo un termovalorizzatore tra i più avanzati al mondo, la gara dovremmo farla ad agosto”, ha detto Gualtieri qualche giorno fa, a Tgcom24, e al tempo stesso ammettendo gli intoppi attuali a “Mezz’ora in più” di Lucia Annunziata, su Rai 3: “Da qualche giorno in alcune zone della città c’è una situazione critica: me ne scuso con i romani e le romane”, ha detto il sindaco, pur convinto che il quadro generale sia quello di un “costante miglioramento”, concetto che per i cittadini cozza contro l’evidenza dei cumuli. E però, ha detto Gualtieri, puntando gli occhi sull’Ama, si è “scoperto che c’erano irregolarità nel modo in cui era stata esternalizzata la manutenzione dei mezzi. L’azienda ha licenziato chi era responsabile di queste irregolarità… Si sta facendo una cosa per migliorare, è un processo gigantesco”. Le tempistiche? Gualtieri punta al Giubileo del 2025, al più tardi al 2026. Qualche mese fa, intanto, Acea ha presentato la manifestazione d’interesse per il progetto, e la Commissione di valutazione tecnica ed economica ha cominciato i suoi lavori. Agosto, con la gara, farà da spartiacque. I cantieri dovrebbero aprire nel 2024, e il sindaco sospira, sognando la soluzione che forse c’è ma ancora non si vede: “Mi sentirò tranquillo solo quando avremo raggiunto il nostro obiettivo – che richiede anni di lavoro. Ma siamo sulla strada giusta. Non solo perché abbiamo preso la decisione del termovalorizzatore, ma anche perché la modernizzazione di Ama e la sua trasformazione in azienda efficiente sta proseguendo, a volte anche con gli scossoni e i contraccolpi tipici di quando si cambiano cose consolidate”. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.