Foto di Riccardo Antimiani, via Ansa  

Roma Capoccia

Il Papa non ha deciso il destino di mons. Gänswein, prefetto esautorato

Matteo Matzuzzi

Per ora resta “esecutore testamentario”. Bergoglio avrebbe dovuto comunicargli la sua nuova destinazione, ma non l'ha fatto e ha preso tempo. Nei giorni seguenti sono circolate mille ipotesi, anche se su quella definitiva resta il mistero

Monsignor Georg Gänswein aveva confessato a Bruno Vespa di attendere “fra pochi giorni” la decisione del Papa sul suo futuro. E in effetti, sabato scorso il prefetto della Casa pontificia nonché ex segretario di Benedetto XVI è stato ricevuto in udienza da Francesco. Il quale, però, non gli ha detto nulla. O meglio, gli ha spiegato che al momento non è in grado di fargli sapere la nuova destinazione.

Il motivo è che la situazione è complicata, c’è una serie di cose da fare e valutare e che comunque a Gänswein prima o poi sarà fatta conoscere la decisione. Il prefetto (che da tre anni è stato esautorato dalle mansioni proprie della carica che ricopre) ha fatto sapere l’esito dell’udienza conversando con l’uditorio bavarese giunto per la presentazione della versione tedesca del suo libro “Nient’altro che la verità”, uscito in Italia lo scorso gennaio.

In queste settimane si sono fatte mille ipotesi: un incarico in qualche nunziatura (il vicino Liechtenstein?), un’occupazione in un’università pontificia? La nomina a vescovo di una diocesi tedesca (opzione più che mai complicata)? Non si sa. Il Papa ci penserà su e poi deciderà. Ricordando che è lunga la lista dei prepensionati lasciati semplicemente a casa senza nulla da fare. 

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.