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Altro che spiaggia. Sul Tevere solo rifiuti e incuria

Massimo Solani

Passeggiata sotto Ponte Marconi con Piergiorgio Benvenuti di Ecoitaliasolidale, tra “baracche, rifiuti e gabbiani che aggrediscono pure i gatti”

Roma. “La spiaggia, i campi sportivi, i percorsi interni attrezzati. Era dicembre quando la sindaca Raggi annunciava la riqualificazione di 10 mila metri quadrati di Golena del Tevere e la creazione di queste strutture. Era una buona idea, ma ad oggi basta affacciarsi da Ponte Marconi per accorgersi che non è stato fatto proprio nulla”. Piergiorgio Benvenuti, presidente di Ama con Gianni Alemanno in Campidoglio, oggi guida il movimento ambientalista Ecoitaliasolidale che combatte da tempo una battaglia per la tutela, la valorizzazione e la messa in sicurezza del Tevere di cui denuncia la situazione di grave degrado. Anche, e soprattutto, nella zona dove dovrebbe sorgere la spiaggia annunciata sei mesi fa dalla sindaca.

   

Presidente, com’è ad oggi la situazione sotto Ponte Marconi?

“Erba alta, nessuna pulizia degli argini e incuria totale. A non più di duecento metri dalla zona che dovrebbe essere attrezzata a spiaggia c’è una città nella città, invisibile, fatta di baracche e accampamenti dove vivono decine di persone. Purtroppo i roghi di rifiuti sono all’ordine del giorno come continuo è lo sversamento in acqua di materiali inquinanti, addirittura intere lastre di eternit. Abbiamo presentato non so più quante denunce, ma nessuno ha fatto nulla”.

  

   

  

In tutta la zona si respira un triste senso di abbandono.

“E dovreste vedere cosa succede la mattina presto quando i gabbiani volteggiano sopra quella parte di argine del Tevere a caccia di topi con cui banchettare. Se ne radunano centinaia e sono sempre più aggressivi. Qualcuno che abita nella zona ci ha raccontato che hanno addirittura attaccato dei gatti che erano sui terrazzi”.

  

La giunta Raggi ha fatto grandi promesse sulla riqualificazione del Tevere. Notato qualche cambiamento?

“Il fiume in questo momento è di competenza di una decina di enti diversi, in un ginepraio burocratico che di fatto significa conflitto perenne e immobilismo. Come Ecoitaliasolidale abbiamo chiesto, inascoltati, la creazione di un ente unico ma la sindaca ha preferito formare un ufficio di scopo incardinato nell’ambito della direzione generale del Campidoglio. Ma chi ne fa parte? E di cosa si occupa? Di sicuro in questi mesi, dalla creazione nell’ottobre scorso a oggi, non ha prodotto nulla con le altre strutture che si occupano del fiume. Sarà l’ennesimo ufficio inutile quando invece, solo per fare un esempio, ci sarebbe da aggiornare il piano di Protezione Civile, tanto per i periodi di secca quanto per gli episodi di piena”.

 

La lista dei grandi propositi di valorizzazione del fiume è lunga e vecchia, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti.

“Eppure il Tevere potrebbe essere un grande volano turistico. Potrebbe, se non fosse abbandonato all’incuria. Guardate in che condizioni è la pista ciclabile che corre lungo gli argini. Non esiste più in lunghi tratti, ricoperta dal fango e dalla sabbia che è stata portata dalla piena delle scorse settimane. E l’ippovia, invece, dov’è finita? Si fa presto a parlare di riappropriarsi del Tevere se poi lo si lascia in queste condizioni”.