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preghiera

Va bene elogiare il boia, ma a volte basta qualche guardiano (con il taser)

Camillo Langone

Sono stato a Padova al Giardino dell’Arena. Un parchetto ameno, pulito e tranquillo a pochi metri da quartieri malfrequentati, sporchi, ansiogeni, invasi. Mi sono stupito ma poi ho capito. Tutto si reggeva sui guardiani

Caro De Maistre, a te che elogiasti il boia (“togliete dal mondo questo agente incomprensibile, e nello stesso istante l’ordine lascia il posto al caos e la società scompare”) scandalizzando chi vive sulla luna, volevo dire che sono stato a Padova al Giardino dell’Arena. Un parchetto ameno, pulito e tranquillo a pochi metri da quartieri malfrequentati, sporchi, ansiogeni, invasi. Mi sono stupito ma poi ho capito. Tutto si reggeva sui guardiani. Quell’amenità, quella tranquillità. Le mamme coi bambini, le ragazze coi vestitini corti, gli innamorati, i prati. Tutto sui guardiani. Il Giardino dell’Arena, coi suoi chioschetti e il suo laghetto, mi è parso un piccolo paradiso. Recintato come tutti i paradisi terrestri a cominciare dal primo, quello biblico, per tenere l’inferno fuori. Caro De Maistre, ti assicuro che io non sono contrario al boia: sono per la pena di morte e per stupratori e scippatori invoco maniere fortissime. Ma qualche volta bastano i guardiani. (Siccome si può sempre migliorare li doterei di taser, pistole elettriche, equivalente moderno della “spada folgorante” fornita da Dio ai cherubini guardiani dell’Eden).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).