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Che vuol dire se pure il generale Vannacci per definire gli omosessuali usa la parola di tre lettere

Camillo Langone

Mi vanto di non avere mai pronunciato né scritto quella parola sia perché straniera sia perché contenente un giudizio anzi un pregiudizio positivo: gaio, allegro. Dunque gli eterosessuali sarebbero i tristi?

Sant’Agostino e San Bonaventura, pure il generale per definire gli omosessuali usa la parola americana di tre lettere. La parola che io mi vanto di non avere mai pronunciato né scritto sia perché straniera sia perché contenente un giudizio anzi un pregiudizio positivo: gaio, allegro in quanto omosessuale. Parola ideologica, militante, generalizzante, e penalizzante gli eterosessuali che dunque sarebbero i tristi. E così perfino il generale è un omosessualista. Più moderato di Crosetto che è più moderato di Zan, certo: ma accomunati dal vocabolario. E il conservatore che usa le medesime parole del progressista è solo un progressista in ritardo.

 

Sant’Agostino e San Bonaventura, ho fatto bene a rispondere in questo modo ai tanti che mi hanno esortato a leggere “Il mondo al contrario”: spero che venda tantissimo, settanta volte più della Murgia, ma io non lo leggerò, non ho tempo, devo leggere i classici! Devo leggere le “Confessioni” e i “Sermoni” dove voi usate l’insuperabile parola biblica: sodomiti.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).