Sassetta, "Rogo di un eretico", 1423-1425 (Wikipedia) 

preghiera

A seguire i dieci comandamenti oggi si finisce al rogo (mediatico)

Camillo Langone

Si fa la fine dell'eretico Vanini, sgamato e quindi bruciato a Tolosa per “ateismo, bestemmia, empietà”. Con tanto di taglio della lingua, che ora si traduce nel blocco social. Che, lo si capisca una buona volta, appartengono a Satana

“Un’asfissiante alleanza tra trono e altare teneva in cattività sudditi resi docili e controllabili grazie alla continua e costante diffusione di terrore, ignoranza e superstizione”. Mario Carparelli in “Giulio Cesare Vanini. Il filosofo, l’empio, il rogo” (Liberilibri) parla di un diciassettesimo secolo che somiglia al ventunesimo. Anche oggi rischia molto, non ancora il rogo ma l’ostracismo e la fame, chi rifiuta pubblicamente i terrori, le ignoranze e le superstizioni del momento: nel 2021 si chiamano ambientalismo, animalismo, femminismo, genderismo, immigrazionismo, omosessualismo, razzialismo…

Anche oggi bisogna dissimulare come dissimulava il pensatore pugliese che però alla fine venne sgamato e quindi bruciato a Tolosa per “ateismo, bestemmia, empietà”. A Vanini venne strappata la lingua perché, scrive il prefatore Sossio Giametta, riconosceva “solo i dettami della natura”. Chi provasse oggi a riconoscere solo i dettami di Dio ossia il Decalogo si vedrebbe strappata la lingua non anatomica bensì mediatica, col blocco dei profili su tutti i social (tutti, lo si capisca una buona volta, conseguentemente di Satana).

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).